Pubblicato il 23 Ottobre 2025
Il corpo scoperto nella sala da pranzo del convento di Nkabune
È stata trovata senza vita nella sala da pranzo del convento di Nkabune, alla periferia di Meru, in Kenya, suor Anselmina Karimi, 65 anni, una religiosa molto conosciuta anche in Italia, in particolare nel Bresciano, dove da anni collaborava con diverse associazioni di volontariato.
Il suo corpo presentava lividi alle mani e alle gambe e tracce di sangue da bocca e orecchie, segni che, secondo i primi accertamenti, escluderebbero una morte naturale.
La suora, che dirigeva un orfanotrofio per bambini vulnerabili, sarebbe stata uccisa nella notte del 12 ottobre scorso.
Il suo telefono cellulare, spento proprio quella notte, non è mai stato ritrovato. Le autorità locali parlano di un episodio dai contorni ancora misteriosi e inquietanti.
Fermata una consorella: tensioni nella gestione dell’orfanotrofio
Per la morte di suor Karimi è stata fermata una consorella, suor Caroline Kanjiru, appartenente alla stessa congregazione religiosa, le Suore di Nazareth dell’Annunciazione.
Secondo quanto riferiscono i media kenioti, tra le due donne ci sarebbero state divergenze legate alla gestione dell’orfanotrofio e al passaggio di consegne amministrative, che suor Anselmina stava preparando proprio in quei giorni.
L’arresto è stato disposto dal tribunale di Meru, che ha ordinato la custodia cautelare per 14 giorni “per motivi di sicurezza, tutela delle prove e protezione della sospettata”.
La prossima udienza è fissata per il 28 ottobre, quando verranno resi noti nuovi sviluppi sulle indagini in corso.
Durante l’interrogatorio, suor Kanjiru avrebbe sostenuto che la collega fosse malata, ma le condizioni del corpo e i segni di violenza fanno propendere per l’omicidio.
Sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause del decesso.
Il legame con Brescia e il ricordo dei volontari
L’orfanotrofio di Nkabune è da anni sostenuto da associazioni italiane, tra cui “Via Etica ETS” e “Il volo di Pietro”, che collaborano con la missione per portare avanti progetti educativi e di accoglienza.
I volontari bresciani hanno espresso profondo cordoglio: “Suor Anselmina era una presenza costante e preziosa per tanti bambini. La ricordiamo con affetto e riconoscenza per il suo impegno silenzioso e la sua dedizione”.
La morte della religiosa ha scosso non solo la comunità di Meru, ma anche le realtà italiane che da anni la affiancavano nella sua opera.
Il suo esempio di carità e servizio verso i più fragili resta un’eredità che continuerà a vivere nei progetti che portano avanti il suo nome.

