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Tamara Pisnoli

Tamara Pisnoli, il ritratto terribile dell’ex moglie di De Rossi: “Personalità allarmante”

Pubblicato il 20 Maggio, 2023

Tamara Pisnoli, 39 anni, l’ex moglie di Daniele De Rossi, ha “Una personalità allarmante, con una vita improntata all’uso della violenza e della minaccia nei rapporti economici e sociali”.

È uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza di condanna a sette anni di reclusione nei confronti dell’attuale consorte di Stefano Mezzaroma, accusa di tentata estorsione e rapina aggravata ai danni dell’imprenditore Antonello Ieffi, 44 anni, ex compagno di Manuela Arcuri.

Le stesse identiche considerazioni i giudici estendono a Francesco Camilletti e Francesco Milano, gli altri due imputati condannati pure loro a sette anni per la medesima vicenda. La quarta sezione penale si sofferma sulla personalità di Pisnoli, Camilletti e Milano per spiegare come mai concede loro le attenuanti generiche, ma “non nella massima gradazione”, ricostruisce il Corriere.

Nel ragionamento dei giudici pesa la gravità dei fatti, che li frena dal tagliare di un ulteriore terzo la pena attraverso l’applicazione massima delle attenuanti generiche. Sempre i giudici spiegano che le riconoscono agli imputati “in ragione del tempo trascorso dalla commissione dei fatti”.

Il processo, concluso lo scorso 21 febbraio, ha avuto infatti per oggetto una tentata estorsione avvenuta dieci anni prima, cioè nell’estate del 2013. Ecco altre osservazioni dei giudici sulla personalità della Pisnoli: “La sua unica preoccupazione è stata quella di non creare attriti con altri esponenti della criminalità locale”.

L’uso della violenza, per la Pisnoli, è “servito da monito a chi avrebbe osato opporsi”. È opportuno specificare che identiche valutazioni la Corte formula per Camilletti e Milano.

Va riavvolto il nastro a quanto accaduto nell’estate del 2013. Tempo prima la Pisnoli conclude un affare con Ieffi, versando all’imprenditore 84mila euro come anticipo per l’acquisto di una licenza inerente un impianto di fotovoltaico. Tuttavia la valutazione dell’investimento che fa la Pisnoli, muta con il passare delle settimane, e rivuole indietro il denaro, arrivando a pretendere che Ieffi, assistito dall’avvocato Luigi Annunziata, aggiunga altri soldi.

Ieffi si oppone alle richieste, ma comunque deve partecipare il 17 luglio di dieci anni fa a una sorta di summit a casa della Pisnoli, dove troverà anche Camilletti e Milano, accompagnati da altre persone.

La Pisnoli ribadisce quali siano le sue condizioni. Ieffi non si muove dalle sue posizioni.

L’ex moglie di “Capitan Futuro” perde le staffe, come ha ricordato Ieffi nel processo, arrivando a minacciarlo in modo chiaro: “Sai quanno ce metto a fa ammazza’ ‘na persona? Basta che metto 10 mila euro in mano a un albanese. Non ce metto niente!!!”.

Lui, però, non fa marcia indietro. L’imprenditore sarà vittima di un pestaggio violento. Subirà ferite alla testa di cui ancora adesso porta i segni. Il pestaggio avverrà davanti alla Pisnoli, senza che lei faccia qualcosa per fermarlo.

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