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Il video del tank russo che spara contro un palazzo:”Ecco perché i civili non fuggono”

Pubblicato il 30 Aprile, 2022

Il palazzo è un simulacro di quel che era. E’ già stato colpito, danneggiato, violato. Non c’è più vita ad animare gli appartamenti, le stanze. Le finestre sono orbite vuote fisse sulla devastazione. Eppure, il carro armato torna ad accanirsi. E ancora. E ancora. Spara diversi colpi da diverse punti. Vuole distruggere quel che già è distrutto. Vuole cancellare ogni traccia di un lembo di civiltà, di popolo ucraino.

Il video, l’ennesimo, che documenta gli aspetti più grotteschi e sconvolgenti della guerra scatenata da Putin in Ucraina, mostra un mezzo dell’esercito russo in azione a Mariupol.

In azione in una quartiere residenziale devastato.

Mariupol

La “Z” è evidente. Così come lo sono i missili sparati contro quella sorta di moncone in cui è ridotto il palazzo.

Quello dove i superstiti si sono rifugiati nei sotterranei.

A diffonderlo sono fonti dell’esercito ucraino per cercare di fare capire perché numerosi civili non riescono a mettersi in salvo e rimangono intrappolati nelle zone più a rischio.

E’ il terrore di quel che si vede, di attacchi insensati, che li costringe a restare nascosti, rintanati.

“I militari del reggimento Azov hanno diffuso un video in cui un carro armato russo ha sparato contro un grattacielo residenziale a Mariupol – si spiega nel video – Questo video è una chiara dimostrazione del motivo per cui i civili a Mariupol, compresi quelli che si nascondono nello stabilimento di Azovstal, hanno paura di uscire dai seminterrati”.

E’ una risposta anche a chi accusava il reggimento di impedire ai civili di abbandonare l’acciaieria per farne scudi umani.

Accuse così come quella recente di Marija Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo. In collegamento con Giuseppe Brindisi a Zona Bianca su Rete 4, la Zakharova ha affermato che “Gli ucraini fanno di tutto per non far uscire i civili da Azovstal e che, comunque, tutte le persone che si trovano da tanti giorni nel territorio di Azovstal hanno già avuto la possibilità di uscire attraverso i corridoi umanitari”.

La propaganda del regime di Kiev fa di tutto per non permettere l’uscita di tutte le persone non armate, è una tattica ben definita da Zelensky e dal suo team – ha aggiunto- Stanno cercando di utilizzarli come scudo umano per coprirsi. Tutte le persone che sono in quel territorio possono uscire e garantiamo sicurezza e assistenza a chi volesse uscire tramite i corridoi umanitari predisposti. Il livello di fake news è molto alto e già centinaia di persone hanno lasciato il territorio di Azovstal, se ci sono ancora persone lì è perché il regime di Kiev le sta terrorizzando. La mia sensazione è che gli italiani non sanno quello che è successo in Ucraina e nel Donbass in questi 8 anni: è una posizione comoda considerare che la storia parta da oggi”.

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