Taranto, detenuto “dimenticato” in ospedale da più di un mese. La denuncia del segretario del Sappe

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“Nonostante il carcere di Taranto sia il più penalizzato della nazione (sia per il sovraffollamento dei detenuti, sia per carenza di personale di polizia penitenziaria), nessuno si è mai preoccupato seriamente, di ripristinare un pur minimo di vivibilità e sostenibilità- dice il segretario del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria

“Detenuto psichiatrico ‘dimenticato’ in ospedale da più di un mese”. La denuncia è del segretario del Sappe, Federico Pilagatti. “Nonostante il carcere di Taranto sia il più penalizzato della nazione (sia per il sovraffollamento dei detenuti, sia per carenza di personale di polizia penitenziaria), nessuno si è mai preoccupato seriamente, di ripristinare un pur minimo di vivibilità e sostenibilità- dice il segretario del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria- è stato riferito al Sappe che un detenuto di origini tarantine di circa 40 anni con problemi psichiatrici, entrato in carcere ad agosto a causa della sospensione dell’affidamento, e con un anno di pena ancora da espiare per reati contro il patrimonio, vive una situazione molto singolare.

Da più di un mese sarebbe ricoverato presso il reparto psichiatrico del locale ospedale dopo aver tentato il suicidio in carcere, quasi “dimenticato” da tutti. nonostante il ricovero costi alle casse dello Stato diverse centinaia di euro al giorno, e le gravi difficoltà della polizia penitenziaria che deve organizzare il piantonamento” .

“Eppure, ci sono tantissime comunità di recupero per persone con problemi psichiatrici che potrebbero dare una concreta possibilità di reinserimento al detenuto- prosegue Federico Pilagatti- certo l’emergenza del momento è la pandemia, però non concedere ad una persona molto fragile la possibilità di potersi riprendere il proprio posto nella società è una grande responsabilità. Il Sappe chiede alla fine di un anno molto faticoso per tutti, che vengano presi provvedimenti e che siano riconosciuti i diritti al detenuto “dimenticato” nell’ospedale di Taranto”.

Taranto Buonasera

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Tullio Luccarelli

Cultura deriva dal verbo latino colere, "coltivare". Sono uno studente di filologia moderna presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrivere è la mia passione, raccontare è il mio dovere.

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