Taranto: Emergenza dipendenti al Comune, FP CGIL lancia l’allarme

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Siamo il fronte estremo del disagio della città e siamo meno della metà’

La tripla A conquistata dal Comune di Taranto per il rating di spesa che riguarda il personale sta tutta sulle spalle dei dipendenti comunali. Appena 700 su un fabbisogno organico di 1500, chiamato a fronteggiare bisogni di una cittadinanza sempre più penalizzata nell’erogazione di servizi di qualità”. E’ Annamaria Marra, segretaria aziendale della FP CGIL al Comune di Taranto, a dirlo nel corso della conferenza stampa che il sindacato tarantino ha tenuto questa mattina nella sede del Circolo Dipendenti Comunali a Parco Cimino. Pochi dipendenti che, come dice Cinzia Gnazzi, psicologa e candidata RSU per la Funzione Pubblica CGIL, “siamo il fronte estremo di un disagio sociale che in città aumenta a dismisura”.

A fotografare bene la situazione è la pianta organica dei servizi sociali: 8 assistenti sociali chiamati a rispondere ai bisogni di assistenza, a condizioni di disagio economico, abusi su minori, violenze o anche solo difficoltà nell’abitare per tutta la città di Taranto. Quando quell’uomo si barricò nel bagno del nostro ufficio minacciando di darsi fuoco, eravamo noi, in quella palazzina senza vie di fuga e con le sbarre alle finestre, a dover rappresentare la pubblica amministrazione – dice la dott.ssa Gnazzi.

Ma così anche nel settore dei servizi educativi scolastici – commenta Tiziana Ronsisvalle, segretaria della FP CGIL di Tarranto – dove registriamo un impoverimento di servizi e di organico spaventoso e dove il servizio, grazie anche alle numerose esternalizzazioni, è tornato indietro di molti anni. Su questo fronte la FP CGIL continua ad essere determinata. Dobbiamo constatare come attorno alle schede PNRR, che finanzia appunto i servizi educativi, specie quelli del polo 0-6, non ci sia un confronto diretto con i lavoratori – spiega ancora Tiziana Ronsisvalle, che insieme alla Funzione Pubblica aveva avanzato la proposta di una offerta educativa pubblica più importante proprio all’interno dell’erigendo Ospedale San Cataldo, anche per rispondere al bisogno di conciliazione dei tempi vita-lavoro.

Ed è la sfida della transizione che la CGIL sembra voler cogliere appieno inserendo nella sua piattaforma rivendicativa anche i programmi del Programma nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo la metà dei lavoratori previsti – dichiara Mimmo Nasole, anch’egli candidato RSU per la Funzione Pubblica CGIL – ed è naturale domandarsi come possa il Comune di Taranto affrontare questa importante sfida con personale carente e oberato di carichi di lavoro. Ecco perché come Funzione Pubblica chiediamo di rafforzare la macchina amministrativa cominciando proprio da assunzioni mirate in settori attualmente in emergenza. (CS)

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Dante Sebastio

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