In questa campagna elettorale – a differenza delle amministrative 2017, in cui il mondo cosiddetto “ambientalista” fu accusato di essersi presentato disgregato all’appuntamento con le consultazioni – assistiamo all’integrazione al PD e al dimissionato Melucci della gran parte dei movimenti di “protesta”.
Oggi anche i Verdi, tra i primi promotori della lotta all’ex Ilva, hanno accettato l’offerta nella coalizione a trazione PD, svendendo lotte e abbassando l’asticella degli obiettivi minimi rispetto al futuro della fabbrica.
In questo momento riteniamo doveroso, alla luce di questa defezione di massa rispetto ad un annoso e condiviso percorso mirato alla chiusura degli impianti inquinanti, di chiamare tutte le anime realmente ecologiste e ambientaliste della città, per intraprendere un cammino collettivo che porti all’elezione di un sindaco che voglia davvero un futuro senza fumi per Taranto.
Massimo Battista
Una città per cambiare
Taranto città normale
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