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Taranto, bilancio del porto in negativo. Problemi con Yilport?

Pubblicato il 10 Marzo, 2022

Si apre con il segno negativo l’attività 2022 al porto di Taranto

Si apre con il segno negativo l’attività 2022 al porto di Taranto. Il mese di gennaio registra il 31 per cento in meno del totale delle merci movimentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, crollano le rinfuse liquide, legate prevalentemente all’industria petrolifera con l’imbarco dei prodotti finiti (-69.8) e lo sbarco del greggio (+38.8), e le solide che segnano un complessivo – 47.3, negative sia in entrata sia in uscita. Hanno un picco, al contrario, le merci trasportate nei container e il traffico container stesso che passa da 866 teu del 2021 ai 10.957 di quest’anno.

taranto porto
FONTE
Porto di Taranto, il richiamo al concessionario turco Yilport

Statistiche a zero per passeggeri, la stagione comincerà ad aprile, e per le navi Ro-Ro che trasportano camion e tir e una quota di passeggeri. Intanto, proprio l’andamento lento del traffico container ha spinto nei giorni scorsi il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Jonio, Sergio Prete, a scrivere una lettera ufficiale di richiamo al terminalista San Cataldo Container Terminal, del gruppo turco Yilport, a causa del mancato rispetto degli accordi posti alla base della concessione di 49 anni.

E un paio di settimane prima anche i sindacati di categoria avevano sollevato il problema della scarsa chiarezza da parte di Yilport sull’attuazione del piano industriale dal momento che nessuno degli obiettivi relativi a traffico container, investimenti e assunzioni è stato realizzato.

La bozza del piano industriale, datata 2019, indicava 1,6 milioni di tonnellate di Teu nel quadriennio 2021-2024, 2,6 milioni nel 2036 per raggiungere i 4 milioni entro il 2045. Nel settembre 2020 Yilport abbassò drasticamente questi target ammettendo di fatto di non essere nelle condizioni di rispettare gli impegni: stimava 65mila Teu nel 2021, 115 mila nel 2022, 291 mila nel 2023 e 450 mila nel 2024, ben lontani dal prospetto iniziale.

Al ribasso anche le assunzioni rispetto all’accordo. A settembre 2020 erano 68 su 500 i lavoratori ripresi dal bacino degli ex Taranto container terminal, a fronte di 107, 188 nel 2021, fino a 276 nel 2022 e poi 335 nel 2023. Anche in questo caso la realtà nega quanto prospettato nel piano industriale.

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