È di oggi la notizia che il reato di truffa ai danni del Comune, da parte degli ex consiglieri illiano, Ungaro, M. Cito, Perelli e Gigante, va in prescrizione. Molti di loro hanno già iniziato la campagna elettorale, pronti a chiedere nuovamente fiducia ai tarantini. Fatta salva la presunzione di innocenza, ci chiediamo come sia possibile non arrivare nemmeno ad un giudizio di primo grado per una classe di reato che colpisce la collettività intera, poiché a farne realmente le spese sono i cittadini. Episodi simili generano un clima di sfiducia e delegittimano ulteriormente tutta la politica agli occhi della cittadinanza, soprattutto se pensiamo che, da un lato l’ex sindaco Melucci dichiara un danno economico pari a 200 mila euro per il civico ente mentre dall’altro ricandida gli stessi ex consiglieri, i cui reati sono sì prescritti, ma non assolti. Così, mentre c’è chi parla di carta dei principi, i tarantini sono attoniti spettatori, ancora una volta a pagamento, di un teatro dell’assurdo che qualcuno definisce ancora politica. (Di Massimo Battista – Una città per cambiare Taranto)
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