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Taranto: Venerdì 10 giugno si celebra la ‘Giornata della Marina Militare’

Pubblicato il 9 Giugno, 2022

Venerdì 10 giugno 2022 la Marina Militare celebra la “Giornata della Marina”, un momento particolarmente sentito per il personale della Forza Armata, con un pensiero rivolto ai marinai che, nei mari del mondo, nei teatri operativi e sul territorio nazionale, svolgono quotidianamente il proprio lavoro al servizio della Patria e della collettività.

A Taranto, alle ore 10.30, si svolgerà la deposizione corona presso il Monumento ai Caduti situato in zona discesa Vasto e alle ore 11.00, presso la Piazza d’Armi del Castello Aragonese, l’assemblea presieduta dal Comandante Marittimo Sud, ammiraglio di squadra Salvatore Vitiello, alla presenza delle più alte cariche civili e militari della città unitamente ai titolari dei Comandi ed Enti dipendenti e rappresentanze del personale militare e civile in servizio. Alle ore 12.00 verrà eseguita una salva di 21 colpi dal Castello Aragonese, sponda lato Mar Grande, e da una unità navale della seconda divisione navale ormeggiata presso la stazione navale mar grande.

Le unità navali, per l’occasione, alzeranno a riva la gala di bandiere mentre i principali edifici militari saranno imbandierati di giorno e con illuminazione di gala dopo il tramonto.

Per la Giornata della Marina, sarà possibile visitare dalle ore 15.00 alle ore 19.00 le seguenti unità navali/siti:

  • San Giorgio (sede Brindisi)
  • Garibaldi, Doria, De La Penne, Etna, Stromboli, Levanzo (sede Taranto)
  • Mostra storica dell’Arsenale Militare

La Giornata della Marina è stata istituita il 13 marzo 1939 quando le Forze Armate del Regno d’Italia ebbero l’opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa, la Marina scelse il 10 giugno, giorno in cui, nel 1918, si svolse una delle più significative e ardite azioni compiute dalla Regia Marina durante la prima guerra mondiale, meglio nota come l’impresa di Premuda.

Approfondimenti

Con la Giornata della Marina la Forza Armata celebra l’anniversario dell’Azione di Premuda del 10 giugno 1918, una delle più significative e ardite azioni compiute sul mare durante la Prima guerra mondiale, quando i MAS 15 e 21 attaccarono una potente formazione navale austriaca. 

La sezione dei due MAS, guidata dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo (capo sezione) e al comando rispettivamente del Capo Timoniere Armando Gori e del Guardiamarina Giuseppe Aonzo, affondò all’alba del 10 giugno 1918, la corazzata Szent Istvan (Santo Stefano). L’azione stroncò sul nascere una pericolosa incursione che il grosso della flotta austriaca si predisponeva a compiere contro lo sbarramento antisommergibili organizzato dagli Alleati nel Canale d’Otranto, per precludere l’accesso all’Adriatico ai sommergibili tedeschi.

Nella notte fra il 9 e il 10 Giugno 1918 la sezione dei due MAS, lasciava il porto di Ancona dirigendosi verso l’isola di Premuda dove avrebbe dovuto effettuare un normale rastrellamento allo scopo di accertare la presenza in zona di campi minati.

Durante le operazioni di rastrellamento le unità intercettarono la potente squadra navale avversaria composta da due Navi da battaglia, un cacciatorpediniere e sei torpediniere che, uscita dalla base nemica di Pola, stava dirigendo verso il Canale di Otranto. Ebbe così origine l’azione nel corso della quale, a conclusione di un attacco condotto con incredibile audacia e grande perizia, il Comandante Rizzo silurò ed affondò all’alba del 10 giugno 1918, la Nave da battaglia Szent Istvan

A Luigi Rizzo, già decorato con Medaglia d’Oro al valor militare per aver forzato sei mesi prima il porto di Trieste affondandovi la Nave da battaglia Wien venne attribuita, per questa impresa una seconda Medaglia d’Oro.

L’azione di Premuda ebbe conseguenze ben più importante dell’affondamento di una singola nave, poiché l’impresa bloccò sul nascere l’attuazione di un piano politico e strategico inteso a contestare la supremazia navale finora dimostrata dal nostro Paese in Adriatico.

La flotta austriaca infatti si trovava in mare nel supremo tentativo di uscire da una lunga ed umiliante situazione d’inerzia. Il piano dell’Ammiraglio Horty era chiaro: attaccare all’improvviso le unità di vigilanza del Canale di Otranto e le forze leggere di protezione italo-franco-inglesi distruggendole prima che la parte più consistente della flotta alleata, concentrata a Taranto e a Corfù, potesse intervenire.

I siluri di Luigi Rizzo, colpendo una importante aliquota delle forze avversarie e facendo crollare l’elemento sorpresa, troncarono l’impresa sul nascere, costringendo la flotta austriaca a rinunciare definitivamente all’ambizioso progetto e costringendola ad una definitiva e distruttiva inerzia. La messa in sicurezza dell’Adriatico, e la protezione delle vitali linee di comunicazione marittima che dagli oceani al Mediterraneo alimentavano l’Italia, furono una indispensabile premessa alla Vittoria finale. 

Le giornate celebrative delle Forze Armate, compresa quella della Marina Militare, furono istituite nel 1939. Nel periodo dal 1950 al 1964 la Giornata fu celebrata il giorno di Santa Barbara (4 dicembre). Dal 1964, la ricorrenza è stata definitivamente riportata al 10 giugno. (Comunicato stampa)

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