Teodosio Losito e i misteri attorno alla sua morte

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Il caso dello sceneggiatore Teodosio Losito fa ancora discutere. Tanti i dubbi sulla sua morte, al centro del caso Ares Gate.

Le domande sulla tragica vicenda sono molte, così come dimostra il fatto che siano stati aperti due filoni differenti in tribunale.

Da una parte si è discusso del ricco premio della sua assicurazione sulla vita. Dall’altro, invece, si è indagato sulle vicende che hanno portato alla sua morte.

Tarallo e Losito

Il nome di Alberto Tarallo, suo socio e compagno, è stato spesso tirato in ballo.

Riflettori puntati su di lui in entrambe le indagini. Sono stati lanciati sospetti sulla modifica avvenuta al testamento dello sceneggiatore defunto. Accuse pubbliche, così come quella di Rosalinda Cannavò, hanno poi macchiato il suo nome.

Qual è la verità? Ospite di Verissimo, l’attrice ha spiegato d’avere fiducia nel corso della giustizia. Di seguito proviamo a capire di cosa si stia parlando. Cosa c’è da scoprire e chiarire sulla morte di Teodosio Losito? Cosa c’entra realmente Alberto Tarallo? Cosa è avvenuto in tribunale fino a oggi?

Nato a Milano il 17 aprile 1965, Teodosio Losito è stato un grande artista. Negli anni ’80 ha partecipato al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con “Ma che bella storia”. Appare poi al Festivalbar con “Direttamente al cuore” e ha pubblicato due album.

Negli anni ’90 lavora come attore di fotoromanzi e nel 2001 diventa sceneggiatore di fiction in casa Mediaset. Un volto importante in quel mondo, legato alla Ares Produzioni e al suo fondatore Alberto Tarallo, divenuto poi suo compagno di vita.

Teodosio Losito è morto suicida l’8 gennaio 2019 nella sua villa a Zagarolo. Una profonda depressione lo ha portato via, così come raccontato da Tarallo in alcune interviste. Un periodo buio che ha vissuto in prima persona. L’uomo si è più volte espresso in merito agli attacchi subiti, spesso da Rosalinda Cannavò.

Si è ritrovato poi a difendersi in tribunale per la riscossione del premio da 300mila euro previsto dall’assicurazione sulla vita stipulata da Losito. Il fratello dello sceneggiatore, Giuseppe, era stato indicato inizialmente come beneficiario. Un nome in seguito modificato. Una perizia grafologica ha attestato una manipolazione del documento, il che ha portato a una confisca di 5 milioni di euro ai danni di Tarallo.

Il Tribunale del Riesame annulla però tutto questo. L’uomo rientra in possesso dei beni sequestrati, del denaro e della somma relativa alla polizza. Determinante la testimonianza fornita da un dipendente della compagnia assicurativa. Sarebbe giunta una telefonata direttamente da Teodosio Losito, che annunciava il cambio, prima dell’effettiva documentazione.

L’altro caso è ben più complesso. Si parla infatti di istigazione al suicidio. Ad accusare Tarallo non solo Rosalinda Cannavò ma anche Massimiliano Morra. L’immagine che si ha, stando alle parole degli attori, è che si fosse creata una sorta di setta.

Qual è la verità? Non si esclude l’ipotesi di un processo, due anni dopo gli audio ottenuti al Grande Fratello VIP. Rosalinda Cannavò aveva spiegato: “Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Ero sola e con il suo gesto Teodosio ha liberato anche me. Oggi non sarei più qui. Non ci credo sia stato un suicidio. Sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo”.

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Redazione Nazionale

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