Il danno subito nel settore alberghiero delle Terme Euganee è molto ingente. A lanciare lo stato di crisi delle strutture ricettive è il presidente di Federalberghi Terme, Emanuele Boaretto: “Il turismo alberghiero, che è uno dei settori più colpiti durante il lockdown del coronavirus, fatica a ripartire. Pochissime sono state le misure di aiuto da parte del governo e delle amministrazioni locali. A breve proclameremo lo stato di crisi per il settore termale.” La ripresa del turismo e’ lenta e le prospettive non sono delle migliori, visto le grandi perdite a livello economico per un comparto, che a regime registrava un fatturato da 359 milioni di euro. Il crollo delle presenze turistiche si attesterà ad una perdita del 50%. Ciò che preoccupa maggiormente è la riduzione del turismo stranieri da Germania, Austria, Svizzera e Francia con il blocco totale da Cina, Usa e Russia. L’aspetto più grave è che il 10-15% rischia di non aprire più, come sottolinea lo stesso Boaretto: “Speriamo in un’impennata delle prenotazioni per fine luglio, agosto e settembre. Le imposte andrebbero cancellate e non sospese, come la Tari. Forse solo nella primavera del 2022 si potrà vedere un investimento di rotta e un miglioramento globale con moltissimi sacrifici.”
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