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Ternana

“La Ternana quella mattina mi ha fatto piangere”: la commovente storia dell’attaccante Deborah Salvatori Rinaldi

Pubblicato il 14 Marzo, 2023

“Quella mattina prima di allenarmi ho parlato dentro lo spogliatoio… stavo lasciando la nave per correre sulla mia scialuppa. Quella mattina, dopo l’allenamento, i dirigenti Paolo Tagliavento e Isabella Cardone erano nello spogliatoio con il rinnovo in mano. La Ternana quella mattina mi ha fatto piangere”.

Così Deborah Salvatori Rinaldi, 31 anni, attaccante della squadra femminile della Ternana che milita in serie B.

Sui social ha voluto ringraziare e raccontare la sua storia, riferisce il Corriere. Dopo aver scoperto di avere un tumore al seno Deborah ha voluto subito condividere la sua angoscia con le compagne di squadra e la dirigenza della società. Pronta ad affrontare l’intervento, le cure e un’inevitabile periodo di stop dall’attività agonistica.

Ma la Ternana, anziché limitarsi agli abbracci e qualche parola di conforto, le ha voluto mostrare concretamente di voler stare al suo fianco, rinnovandole il contratto anche per la prossima stagione calcistica.

Un gesto di affetto che le sta permettendo di affrontare ancora con più coraggio e determinazione la malattia. Il primo marzo scorso Deborah si è sottoposta all’intervento chirurgico all’Ospedale S. Anna di Como.

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L’operazione è perfettamente riuscita ed ora dovrà seguire un lungo periodo di cure e di assoluto riposo, pronta però a riprendersi la sua maglia con il numero 9 e tornare in campo il prima possibile. Forte anche di quel contratto che non le mette alcuna fretta nel percorso di recupero.

“Lunedì 20 febbraio ero al parco con la mia famiglia. Eravamo lì per il carnevale per mia nipote. Quel giorno tante cose sono cambiate. Quel giorno mi hanno chiamato e mi hanno detto maligno. Il giorno dopo ero a Terni per fare l’unica cosa che sarei riuscita a fare fino all’operazione. Giocare a calcio e stare con la squadra”, racconta.

“Quella mattina – aggiunge – prima di allenarmi ho parlato dentro lo spogliatoio. Avevo iniziato l’anno parlando alla squadra, facendo un discorso sulla riconoscenza e ho finito l’anno parlando della stessa cosa, ma questa volta le parole erano più pesanti…”.

“L’operazione è andata bene…, ma sarà un periodo difficile fatto di pochissimi sforzi, lentezza, pazienza, mal di testa, radioterapia, controlli e visite. Per 31 anni ho disegnato il mio capolavoro, ma poi un mostro mi ha bruciato la tela. Non sarà mai uguale, ma con un bel respiro, alti e bassi, le persone che mi amano e la medicina, andremo a comprare un’altra tela per ricominciare da capo. Vi ringrazio con tutto il mio cuore, ora come Goku ho il potere della Genkidama (il riferimento è al personaggio di Dragon Ball, ndr). La vostra energia è fortissima, grazie alle amicizie vere per avermi preso per mano. Per la mia famiglia le parole non saranno mai abbastanza. Vi amo con tutta me stessa”, conclude.

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