TICCIATI: “PER LA NOSTRA SANITÀ LAVORIAMO AI TAVOLI NON NELLE PIAZZE”

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Da Campiglia la volontà e l’appello ad affrontare i temi dell’ospedale unico Cecina-Piombino con tutti i sindaci delle Valli Etrusche La sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati interviene sul metodo di lavoro a suo avviso più adeguato per affrontare temi e criticità della sanità locale.


“Alla luce dell’iniziativa del Sindaco Ferrari che da giorni manifesta di fronte al Presidio ospedaliero piombinese, sento la necessità di condividere e raccontare il mio pensiero e la mia posizione. Temi fondamentali come quello della sanità non possono essere affrontati pregiudizialmente in virtù dei singoli posizionamenti politici, ma sulla base di dati concreti, per
questo è evidente e doverosa l’attenzione dell’Amministrazione Comunale che rappresento sulla situazione del presidio di Piombino che è innegabilmente critica e complessa, come più volte abbiamo condiviso nelle sedi preposte.

La mia non partecipazione al sit-in organizzato dal Sindaco di Piombino, lo voglio dire chiaramente, non è da ritenersi un disinteresse per la causa, ma rappresenta probabilmente una diversa concezione del ruolo istituzionale che ricopro e della politica. Un Sindaco ha il dovere di raccogliere le criticità e provare a trovare le soluzioni e le risposte interfacciandosi con i livelli
istituzionali competenti. Per questa ragione ritengo sarebbe molto più utile che tutti i sindaci, non soltanto quelli della Val di Cornia, ma delle Valli Etrusche chiedessero un incontro in Regione per condividere problemi, difficoltà, criticità al fine di affrontarle e per lo meno iniziare a risoverle.

Soltanto dopo, se insoddisfatti, si può decidere di manifestare, come ultima ratio, ultima possibilità, una volta provati tutti gli strumenti a disposizione che mi auguro, però non si renda necessario. L’ospedale unico, lo ricordo, è stata la scelta che ha consentito di superare i paletti imposti dalla Legge Balduzzi ed ha aperto la strada per la realizzazione di due presidi di primo livello.

Certo i problemi non mancano. Tempi troppo lunghi, ancora poca chiarezza sull’organizzazione dell’ospedale unico posto sui due presidi, carenza di personale che ricordo essere la vera criticità italiana, necessità di investire di più in sanità territoriale, ritardi enormi sulle case della salute, tutti elementi che disegnano un quadro davvero complesso che necessita di tutto l’impegno, l’attenzione e l’unità possibile.

Sono d’accordo che non si debba perdere tempo e ci si debba mettere a lavoro per portare a casa risposte e risultati. Le certezze e le garanzie di cui i cittadini hanno diritto non possono che provenire da percorsi istituzionali, strutturati, approfonditi, finalizzati a sciogliere i nodi e a dare risposte che la piazza non può certamente dare.

Alla luce anche dell’incontro di questa mattina tra le parti sindacali, la Società della salute e una rappresentanza dell’azienda ritengo che ci siano la volontà, le competenze e le conoscenze per affrontare con concretezza le difficoltà che stanno mettendo in grave crisi il funzionamento dell’ospedale unico e in particolar modo il presidio di Piombino. Lavoriamo insieme a testa bassa, ai tavoli, non nelle piazze, interloquiamo con la Regione perché alla base delle scelte tecniche devono esserci chiare scelte politiche, indispensabili per la tenuta di un territorio così importante”.

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Redazione Piombino

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