Pubblicato il 19 Dicembre 2025
Dopo mesi di negoziati complessi, TikTok ha raggiunto un accordo con l’amministrazione Trump, scongiurando il rischio di un divieto delle sue attività negli Stati Uniti, inizialmente previsto per il 22 gennaio. Il social network, controllato dalla cinese ByteDance, ha accettato una soluzione che prevede la cessione della divisione statunitense a una nuova joint venture americana, nella quale la maggioranza sarà in mano a investitori Usa.
Tra i protagonisti dell’operazione figurano Oracle, guidata dal miliardario Larry Ellison, Silver Lake e il fondo emiratino MGX, che insieme garantiranno una governance a prevalenza americana.
Nasce la TikTok USDS Joint Venture LLC
La nuova società, battezzata TikTok USDS Joint Venture LLC, vedrà Oracle, Silver Lake e MGX detenere complessivamente il 45% delle quote. Circa un terzo resterà agli affiliati degli attuali investitori di ByteDance, mentre quasi il 20% rimarrà direttamente alla casa madre cinese.
Dal punto di vista della governance, ByteDance occuperà uno dei sette seggi nel consiglio di amministrazione, mentre i partner statunitensi controlleranno la maggioranza dei posti, assicurando così un ruolo decisivo nelle scelte strategiche.
Un’entità indipendente per la sicurezza nazionale
La joint venture opererà come entità separata e indipendente da TikTok globale, con competenze dirette su protezione dei dati degli utenti americani, sicurezza dell’algoritmo, moderazione dei contenuti e rispetto delle normative. L’obiettivo dichiarato è ridurre i timori legati alla sicurezza nazionale, che da anni alimentano il dibattito politico negli Stati Uniti.
Restano tuttavia alcuni aspetti ancora poco chiari: l’accordo non specifica come potrà evolvere in futuro il livello di controllo di ByteDance sulle attività statunitensi del social network.
Perché TikTok ha ceduto le attività negli Usa
Secondo i legislatori americani, l’intesa serve a impedire qualsiasi accesso delle autorità cinesi ai dati personali degli utenti statunitensi e a limitare possibili influenze sull’opinione pubblica attraverso l’algoritmo della piattaforma. TikTok, che conta circa 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, ha ammesso che in passato alcuni dipendenti in Cina hanno avuto accesso a dati di utenti Usa, precisando però che nessuna informazione è stata condivisa con il governo di Pechino.
Un capitolo delicato nei rapporti tra Washington e Pechino
L’accordo rappresenta una svolta dopo oltre cinque anni di tensioni, iniziate nell’agosto 2020, quando Trump tentò per la prima volta di vietare l’app per motivi di sicurezza nazionale. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha accelerato il processo, anche alla luce di una legge approvata lo scorso anno che imponeva lo scorporo di TikTok Usa da ByteDance, pena l’esclusione dal mercato americano.
La firma definitiva, attesa già da settembre, è arrivata dopo intense trattative tra Stati Uniti e Cina. In precedenza, Trump aveva concesso una proroga fino al 23 gennaio 2026 all’applicazione della normativa, inizialmente approvata durante il mandato di Joe Biden. Ora, con la vendita delle attività statunitensi, TikTok chiude uno dei capitoli più controversi della sua storia negli Usa.

