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Fonte immagine: pagina ufficiale Graziano Bonaccorsi

Timpa Leucatia, giudice Tar dà ragione alla Dusty sulla costruzione dentro la villa: il commento del consigliere Bonaccorsi

Il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi, attraverso un post sulla propria pagina Facebook, ha sottolineato come abbia denunciato i lavori sulla Timpa Leucatia.

Pubblicato il 4 Febbraio, 2022

Fa parlare di sé dopo diversi mesi la questione relativa alla costruzione di un edificio all’interno di una villa da parte della Dusty sulla Timpa Leucatia, nella zona nord di Catania.

Il Comune ha emesso dei provvedimenti di demolizione della costruzione, in quanto essa non rispettava alcuni criteri in termini di cubature, ma il giudice del Tribunale Amministrativo Regionale li ha ritenuti nulli, in quanto esso non erano stati adeguatamente motivati, dando così ragione alla Dusty.

Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi, che attraverso un post sulla propria pagina Facebook, ha scritto: “Sembrerebbe che la sezione II del Tar di Catania, nell’accogliere il ricorso della società Dusty srl contro il Comune di Catania e per la precisione per annullare tre provvedimenti della Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio, chiarisce come chi ha vergato tali atti non sia stato in grado di motivarli. In commissione urbanistica grazie alla spinta di associazioni e attivisti avevo denunciato i lavori in corso sulla Timpa Leucatia, perché secondo me, ma soprattutto secondo i colleghi della commissione, vi erano dei problemi di conformità di quanto già realizzato rispetto a quanto fattibile nei luoghi. Il Comune di Catania, resosi conto della plausibilità delle nostre denunce, emise tre provvedimenti: due dei quali per dichiarare senza effetti la Scia e il terzo per intimare la demolizione delle opere realizzate dalla Dusty, presuntivamente indicate come abusive. Ma, è ciò che dice il giudice amministrativo catanese, tali provvedimenti non erano adeguatamente motivati e quindi vanno annullati. Noi ci chiediamo: chi paga per quelli che noi riteniamo degli errori grotteschi della pubblica amministrazione comunale, ed in particolare dei suoi uffici? E’ possibile che chi è deputato ai controlli non riesce a verificare la correttezza dei provvedimenti? L’amministrazione deve essere sollecitata, stressata in maniera imbarazzante dall’opposizione e dalla società civile? Perché si muove come un elefante in un negozio di porcellana provocando i danni che stiamo descrivendo? Allora, al netto delle responsabilità in termini di performance individuali che andrebbero segnalati agli organi comunali deputati a tale censura, suggerisco una linea di azione. In primis il Comune riemetta gli atti, preferibilmente, evitando di incorrere negli stessi errori sanzionati dal giudice. Cioè evitando di motivare in maniera posticcia i propri atti di fronte al giudice. Chiarendo sin da subito perché e come si giustificano i provvedimenti contro la Scia della Dusty e quelli di ordine di demolizione delle opere che si intendono non conformi. E, contestualmente, ricorrere in secondo grado, chiedendo anche la sospensione in via cautelare, se l’amministrazione ritiene che questa strada sia parimenti percorribile”.

Fonte immagine: pagina ufficiale Graziano Bonaccorsi

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