Tracciato definitivo del 2° lotto della strada 398

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L’ Amministrazione Comunale (AC) e Autorità di Sistema Portuale ( AdSP) hanno concordato che la soluzione da perseguire per il tracciato definitivo del 2° lotto della strada 398 debba essere quello che transita all’ interno del perimetro del territorio annesso allo stabilimento siderurgico . Il tracciato alternativo, cioè quello che passerebbe al confine tra la borgata Cotone e lo stabilimento, sarebbe più lungo, meno efficace per una spedita comunicazione con il Porto, per decongestionare il traffico cittadino e peggiorativo delle condizioni di vivibilità del quartiere Cotone.

Parliamo di una strada a 4 corsie ove si immagina un traffico pesante di rilievo. FIM, FIOM e UILM hanno stigmatizzato energicamente l’accordo tra AdSP e AC, accusando quest’ultima di “prendere a morsi” la fabbrica e di “tagliare in due” lo stabilimento.
La realizzazione del 2° lotto, molto importante per il futuro del Porto, della diversificazione economica, del turismo e della stessa siderurgia, dovrebbe essere terreno di ampie convergenze tra forze politiche e sociali per pressare Governo, Regione ed Enti pubblici coinvolti, costringendoli ad accelerare il completo finanziamento e la realizzazione di quella struttura attesa da 40 anni. Occorre evitare ulteriori spaccature tra fabbrica e città, anche perché siamo convinti non solo che una larga unità sul tema sia necessaria, ma anche che sia realisticamente perseguibile. Si tratta di essere chiari sulla collocazione topografica finale del treno a rotaie e del forno elettrico che lo deve alimentare (tralasciamo in questa sede la polemica sui tre forni elettrici previsti nel primo “business plan” di JSW). La collocazione attuale del treno a rotaie non è compatibile con il tracciato “interno” della 398 ma nell’immediato futuro il treno dovrà essere spostato per essere contiguo al forno elettrico, per evidenti motivi energetici, logistici ed economici .

Il forno elettrico ( e tutto ciò che occorre per il colaggio dell’acciaio) deve trovare la sua collocazione nell’area nord dello stabilimento, se si vuole che rumori e fumi (in parte ineliminabili) non investano direttamente le abitazioni civili e si vuole evitare una guerra aperta tra fabbrica e città . Ne consegue che anche il treno deve essere spostato dalla sua collocazione attuale verso l’area nord. Stiamo parlando di un treno che comunque va ricostruito ex novo, essendo ormai obsoleto per reggere la competizione internazionale.


Il problema è che non si può parlare della strada se non si chiariscono le linee di sviluppo della fabbrica.
Affermare, come i Sindacati, che la fabbrica viene “presa a morsi” rivela forse il retropensiero che la vecchia area “a caldo” (ora in dismissione) possa essere ricostruita come nuova area a caldo in prossimità del centro cittadino? D’altra parte, lanciare un accordo inter-istituzionale (AC – AdSP) sul tracciato interno alla fabbrica, senza esplicitare contestualmente l’obbiettivo e la necessità di vincoli politico-amministrativi che prevedano un nuovo treno rotaie nonchè il colaggio dell’acciaio ambedue in area nord , può alimentare il sospetto che si voglia “farla finita” con la fabbrica, morso dopo morso, o comunque rinunciare al colaggio dell’acciaio e ad un nuovo treno rotaie; posizioni inaccettabili e deleterie per la rinascita della zona.


Siamo di fronte ad un eclatante esempio di come le singole scelte sul futuro degli assetti produttivi, infrastrutturali e urbanistici, debbano avere alla base una visione di insieme delle principali tematiche ancora aperte; visione del futuro che va rapidamente messa a punto con trasparenza e partecipazione attiva delle realtà sociali (non una semplice consultazione) , se si vuole coagulare un ampio consenso che dia forza politica alla richiesta dei corposi finanziamenti pubblici e dell’intervento dello Stato necessari per uscire dal pantano in cui ci hanno gettato multinazionali, subalternità politiche, crisi economica e pandemia.

Piombino 6/3/2021 Coordinamento Art. 1 – Camping CIG

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Barbara Noferi

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