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Trapani

Trapani: direttore di banca profitta della disabilità di una cliente per derubarla dal conto corrente

Pubblicato il 2 Marzo, 2023

Giorno dopo giorno, fra il 2017 e il 2021, avrebbe prelevato dal conto corrente di una pensionata, diversamente abile, circa 350mila euro approfittando del suo ruolo di direttore e gestore di investimenti della clientela privata di una filiale di un Istituto di credito di Favignana. 

E’ la, vergognosa, accusa mossa dalla Procura di Trapani a un 62enne a cui la guardia di finanza ha effettuato un sequestro preventivo di 350mila euro oltre a un immobile del valore di 40mila euro circa, acquistato in parte con le somme che avrebbe prelevato illecitamente dai conti della vittima.

L’indagato, accusato dai pubblici ministeri di furto aggravato e autoriciclaggio, dopo essere stato sospeso dalla banca ha nel frattempo risolto il rapporto di lavoro.

Gli accertamenti erano stati avviati dopo la segnalazione da parte del nucleo speciale di polizia valutaria di operazioni sospette per movimentazioni “ingiustificate” dai conti correnti di una persona disabile.

Dalle indagini è emerso che il 62enne avrebbe scelto la vittima tra i clienti più facoltosi e “fragili”, conquistandone la fiducia. 

La tesi investigativa è che avrebbe simulato la sottoscrizione di polizze di investimento, si sarebbe impadronito delle somme relative a disinvestimenti non disposti dalla donna e avrebbe, a sua insaputa, effettuato sia bonifici sia prelievi diretti sui suoi conti correnti. 

Per potere fare questo avrebbe creato anche documenti bancari e deleghe a operare con sottoscrizioni false e avrebbe avuto acceso a rapporti bancari sconosciuti alla vittima. 

In molte occasioni, inoltre, per effettuare i prelievi illeciti avrebbe utilizzato indebitamente le credenziali di altri colleghi di banca.

Le indagini sono tuttora in corso e gli inquirenti starebbero valutando la posizione di altre persone sui cui conti correnti sono transitate le somme prelevate alla vittima.

Inoltre, stanno ricostruendo i flussi finanziari impiegati dall’indagato per l’acquisto dell’immobile sequestrato.

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