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Tregua fallita: Ucraina e Russia si accusano a vicenda

Pubblicato il 5 Marzo, 2022

Ucraina e Russia si accusano vicenda. Impossibile sapere chi abbia ragione. Di certo, è fallita la tregua stabilita per oggi nel secondo round dei colloqui per permettere i corridoi umanitari.

Il vice sindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, ha denunciato violazioni da parte delle forze russe, che avrebbero continuato a bombardare.

La versione di Mosca dei fatti l’ha fornita il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, che ha accusato le autorità ucraine di Mariupol di impedire, a suo dire, “ai civili di lasciare la città attraverso i corridoi umanitari concordati”. A Mariupol e Volnovakha “non si è presentato nessuno”.

Alcuni media ucraini, citando fonti della Croce Rossa, riferiscono che nelle due città citate da Lavrov il primo tentativo di un’uscita sicura per i civili è fallito. “Continuiamo le trattative costantemente. Spero che domani avvenga l’evacuazione di donne, bambini e anziani ma per ora la Russia continua a bombardare – avrebbe detto il vice primo ministro per la reintegrazione dei territori ucraini temporaneamente occupati, Irina Vereshchu – Prevista l’evacuazione anche dalla periferia di Kiev. Stiamo preparando corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson”.

E Lo staff di Medici senza Frontiere che si trova ancora nei rifugi della città di Mariupol aveva denunciato già alle ore 10.30 italiane che l’apertura dei corridoi umanitari annunciata da Mosca per le 10 ora italiana ancora non era avvenuta. “I civili non possono rimanere bloccati in zona di guerra – ha affermato Christine Jamet di Msf – Le persone che cercano sicurezza devono poter fuggire senza la paura di essere coinvolte nelle violenze”.

Anche sul possibile terzo round di colloqui, il ministro russo Lavrov accusa gli avversari di tirare per le lunghe: “Sembra che l’Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini”.

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