Pubblicato il 28 Ottobre, 2021
Circonvenzione di incapace, autoriciclaggio di denaro, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Questi i reati per i quali ieri, 27 ottobre, il Tribunale di Termini Imerese ha accusato, e successivamente condannato a sei anni di reclusione, Giulia Sorrentino, una badante, originaria di Misilmeri, e responsabile del furto di oltre due milioni di Euro.
I fatti di cui la donna è accusata risalgono al 2017, quando la donna, all’epoca alle dipendenze del padre del giovane raggirato, riuscì per l’appunto ad impossessarsi delle polizze assicurative lasciate in eredità al ragazzo disabile. Il ragazzo, per altro, è stato anche istruito, da alcuni insegnanti ingaggiate dalla donna, per sembrare capace di capire il senso di quelle cifre in eredità e far sembrare i soldi acquisiti dalla donna come delle legittime donazioni da parte del ragazzo.
Una volta incassati i soldi, la Sorrentino li avrebbe “ripuliti” passando per una società ungherese di cui lei risulta unico socio. Manovra, questa del riciclaggio di denaro, nella quale la badante si sarebbe fatta aiutare da altre persone, tra cui suoi figlio, il quale però insieme all’avvocato e al bancario ai quali si erano affidati, sono risultati innocenti.
Per la badante invece, oltre alla reclusione, anche l’obbligo del pagamento di un’ammenda da 9 mila Euro.
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