Come anticipato da una puntata dei Simpson che risale addirittura al 1994, in cui in tv passava distrattamente la notizia dell’arresto del presidente americano, sono realmente scattate le manette per Donald Trump, ex presidente USA.
Il tycoon nella giornata di ieri si è consegnato alle autorità nel carcere della contea di Fulton, dove ha trascorso 20 minuti, per poi essere rilasciato su cauzione per 200.000 dollari.
Di fatto, anche se per pochi minuti, Trump è risultato un detenuto e quindi le autorità ad Atlanta hanno diffuso la sua foto segnaletica, una cosa che non era mai successa nella storia degli Stati Uniti. Per la precisione gli è stata consegnata la matricola da detenuto P01135809.
Prima di salire sul suo aereo e lasciare Atlanta il tycoon ha rilasciato queste dichiarazioni: “Io non ho fatto nulla di sbagliato, è un giorno molto triste. Dovremmo poter contestare un’elezione che riteniamo sia disonesta, e io pensavo che fosse truccata”.
Poi ha rincarato la dose aggiungendo: “Ciò che è successo qui è una parodia della giustizia, un’interferenza elettorale, non abbiamo mai visto nulla del genere in questo paese”.
Trump dovrà rispondere a ben 13 capi di imputazione, tra i quali violazione della legge anti-racket e cospirazione per aver tentato di ribaltare il voto in Georgia nel 2020.
Fani Willis, procuratore distrettuale della contea di Fulton, ha fissato la data del processo al 23 ottobre, il primo dei 4 processi penali ai quali sarà sottoposto l’ex presidente.
L’indagine di Willis è iniziata dopo la pubblicazione di una telefonata del 2 gennaio 2021 tra il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, e Trump che gli indicava che avrebbe potuto trovare 11,780 voti per battere Biden.
Poco prima di costituirsi Trump aveva usato parole durissime come Willis: “Devo prepararmi per andare ad Atlanta, in Georgia, dove gli omicidi e altri crimini violenti hanno raggiunto livelli mai visti finora, per essere ARRESTATO da un procuratore distrettuale della sinistra radicale e malvivente, Fani Willis, per una telefonata perfetta e per aver avuto l’audacia di sfidare un’elezione truccata e bloccata”.
Intanto ieri Trump è tornato anche su Twitter, o meglio su X, da dove era assente dal 2021, poco dopo l’assalto dei suoi sostenitori al Congresso degli Stati Uniti.
Il tycoon ha pubblicato la sua foto segnaletica accompagnata da queste parole: “Interferenza elettorale. Mai arrendersi!” e con l’aggiunta di un link che rimanda direttamente ad un suo sito di raccolta fondi.
Una foto che è diventata un oggetto cult e trasformata in un gadget, stampata su una T-shirt con la scritta “mai arrendersi” a caratteri cubitali in previsione della campagna elettorale del 2024 che sta già andando a ruba al costo di 34 dollari.
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