Pubblicato il 10 Aprile 2025
A Pechino tariffe del 125%.
Con una mossa a sorpresa che, a prima vista, sembra un vero e proprio dietrofront, Donald Trump ha annunciato su Truth che sospende immediatamente per tre mesi, nel giorno della loro entrata in vigore, i dazi reciproci ai Paesi che hanno manifestato l’intenzione di negoziare, mantenendo però per tutti la tariffa base del 10%.
Punita invece per aver reagito la Cina, contro cui scattano dazi sino al 125% dopo che il Dragone aveva annunciato, a sua volta, tariffe dell’84% sul made in Usa. Una mossa, quella del tycoon, che fa volare la Borsa di New York dopo una lunga altalena.
Gli Stati Uniti si aspettano che anche l’Unione europea rinvierà i suoi dazi di 90 giorni
Lo ha detto il segretario al Commercio Howard Lutnick. “L’Europa ha imposto dei dazi di ritorsione, ma ha detto che non entreranno in vigore prima di un paio di settimane. Penso che quello che succederà è che saranno rinviati di 90 giorni, così avranno il tempo di negoziare con il presidente senza avere nulla in sospeso”, ha sottolineato. “I dazi settoriali, quelli su acciaio e alluminio e sulle auto, rimarranno invariati” ha aggiunto Lutnick sottolineando che “il presidente Trump è stato molto chiaro su questo”.
“L’accordo per la vendita di TikTok procede ma è chiaro che al momento la Cina non è molto felice di firmarlo”
Lo ha detto in serata Donald Trump nello Studio Ovale riferendosi alle reazione di Pechino all’imposizione di durissimi dazi americani. La Casa Bianca fa sapere che Messico e Canada e la Cina non beneficeranno della pausa sui dazi di 90 giorni annunciata e che all’Ue sarà applicata solo la tariffa di base del 10%, entrata in vigore il 5 aprile, nonostante le misure di ritorsione preparate da Bruxelles. Sempre la Casa Bianca ha affermato che Trump “premierà” la mancanza di “ritorsioni” ai dazi. “Non fate ritorsioni e sarete ricompensati”, ha scritto l’amministrazione americana su X.
Parlando poi alla Casa Bianca, il presidente ha spiegato che la sua tattica “ha funzionato forse più rapidamente del previsto”, ma ha ammesso di aver visto “gente un pò spaventata” dai dazi. E si é dichiarato pronto ad “accordi equi con tutti i i Paesi”, ritenendoli “possibili anche con la Ue”.
Inoltre si è detto convinto che anche Pechino voglia un accordo ma non sappia come procedere, evocando l’orgoglio cinese e del presidente Xi. Il presidente sembra comunque aver ceduto alle crescenti pressioni dei ceo di Wall Street e della Silicon Valley, dei suoi donatori e di molti repubblicani, nonché al crollo dei mercati finanziari. Aggravato dall’allarme sui bond americani, che aveva sollevato l’interrogativo se restassero ancora un paradiso sicuro. I 90 giorni consentiranno di trattare senza che i dazi mandino in tilt i mercati, anche se continua a pesare lo scontro tra le due maggiori economie mondiali: gli Usa e la Cina. Fonte Ansa