Pubblicato il 24 Aprile 2025
Azione legale contro la politica commerciale dell’ex presidente
Una coalizione di 12 Stati americani ha avviato un’azione legale contro i dazi imposti da Donald Trump, accusandolo di aver abusato dei suoi poteri presidenziali. Il ricorso è stato presentato alla Corte del commercio internazionale di New York, con l’obiettivo di fermare una politica definita “illegittima e distruttiva per l’economia”.
Nella denuncia si accusa Trump di aver agito in modo arbitrario, sfruttando la International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) come pretesto per introdurre tariffe commerciali senza una reale emergenza. Gli Stati chiedono l’immediato blocco dell’applicazione dei dazi da parte delle agenzie federali.
I 12 Stati in rivolta contro la Casa Bianca
Oregon, Arizona, Colorado, Connecticut, Delaware, Illinois, Maine, Minnesota, Nevada, New Mexico, New York e Vermont sono i firmatari della causa: oltre il 20% degli Stati americani.
La procuratrice generale dell’Arizona, Kris Mayes, ha definito la politica tariffaria di Trump “una follia economica e un abuso di potere”. Anche il procuratore generale del Connecticut, William Tong, ha dichiarato che “le tariffe imposte senza criterio da Trump rappresentano una tassa insostenibile per le famiglie e una minaccia per le imprese e l’occupazione”.
Il nodo costituzionale: il potere sui dazi spetta al Congresso
Secondo il ricorso, solo il Congresso ha il potere legale di imporre dazi. Il presidente può intervenire solo in caso di una “minaccia insolita e straordinaria” dall’estero, una condizione che – sostengono i procuratori – non si è mai verificata.
Nel documento si legge: “Rivendicando il potere di imporre dazi su qualsiasi prodotto straniero per emergenze autodefinite, Trump ha minato la Costituzione e gettato nel caos l’economia americana”.
Anche la California contro i dazi
La protesta si allarga. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha a sua volta depositato una causa contro i dazi trumpiani, sottolineando che lo Stato, il maggiore importatore degli USA, rischia di perdere miliardi di dollari.
La risposta della Casa Bianca, affidata al portavoce Kush Desai, è stata secca: “L’amministrazione Trump ha affrontato un’emergenza che stava distruggendo le industrie americane, usando ogni strumento possibile: dai dazi alle trattative”.
La battaglia legale è appena iniziata, ma il risultato potrebbe ridefinire per sempre i limiti del potere esecutivo in materia di politica commerciale.