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Sparò e uccise due poliziotti in Questura a Trieste, assolto per “vizio di mente”

Pubblicato il 27 Febbraio, 2024

Il 4 ottobre del 2019 Alejandro Stephan Meran, 33enne di origini domenicane, uccise due poliziotti all’interno della Questura di Trieste, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. Oggi la Corte di Cassazione l’ha assolto, rigettando il ricorso della Procura generale di Trieste contro la sentenza della Corte di Appello.

La stessa Corte d’Appello aveva riconosciuto al 33enne il “vizio totale di mente”, disponendo per lui la permanenza all’interno di una Rems, cioè una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, per 30 anni, considerando la sua pericolosità e la sua necessità di ricevere cure.

La perizia psichiatrica

In base alla perizia psichiatrica, richiesta dai giudici nel processo di primo grado, Meran “era, all’epoca dei fatti e a tutt’oggi, affetto da schizofrenia, di gravità severa, con episodi multipli”.

Avrebbe quindi agito “all’interno di una condizione mentale caratterizzata da un delirio persecutorio, di pregiudizio e di onnipotenza, ponendosi in nesso di causalità diretto con la patologia psicotica in atto e tale da escludere totalmente la capacità di volere”.

L’uccisione dei due poliziotti

Meran, accompagnato dal fratello, si trovava in Questura per rispondere del furto di uno scooter. In evidente stato di alterazione chiese di andare in bagno e riuscì ad impossessarsi della pistola d’ordinanza di Pierluigi Rotta, 34enne originario di Pozzuoli, contro il quale sparò 3 volte.

In soccorso del collega arrivò l’agente scelto Matteo Demenego, 31enne originario di Velletri, ma anche lui fa colpito da Meran, che nel tentativo di fuga sparò ancora colpendo e ferendo altri agenti, che alla fine riuscirono a bloccarlo.

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