Ucraina, urge un corridoio umanitario per salvare i bambini

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Migliaia di bambini evacuati dagli orfanotrofi per evitare il peggio. E’ quel che sta succedendo nell’Ucraina colpita dai missili russi. Gli enti italiani del circuito adozioni e di assistenza ai malati pediatrici oncologici lanciano un appello: “Subito un corridoio umanitari per portarli in salvo”.

Le strade di Kiev sono piene di soldati russi armati. Impossibile fuggire dalla città dove ormai anche la benzina è finita“. È la testimonianza di Masha, cooperante dell’organizzazione italiana di AiBi (Amici dei bambini), sulla situazione odierna nella capitale ucraina. “In una guerra non ci sono vincitori, ci sono solo quelli che perdono. Io sono sicura: non combatterò mai. Non lo farò nemmeno per difendermi, perché – aggiunge la cooperante – non ha senso uccidere qualcuno per difendersi. E non fuggirò: se la guerra arriverà a colpire le case e le persone, ho già dato la mia disponibilità all’ospedale vicino casa per dare una mano in caso di bisogno”.

In Ucraina “per chi non ha nemmeno la mano di mamma e papà da stringere per sentirsi un pò più sicuro – racconta Masha – il dramma è anche peggiore“.

Insieme ai partner locali in Ucraina e in Moldova, AiBi, fra l’altro, si appresta ad accogliere i profughi in fuga e si è attivata per supporto psicologico specifico ai bambini e ai ragazzi, in attività ludiche, nella fornitura di alimenti, vestiti, materiale scolastico. È inoltre disponibile, in coordinamento con la rete di organizzazioni locali del settore, a contribuire alle spese di trasporto per permettere ai minori di lasciare le zone più critiche del conflitto. Per sostenere queste attività, AiBi ha lanciato una raccolta fondi #BAMBINIxLAPACE.

Tuttavia la Cai (Commissione per le adozioni internazionali), di fronte al pericolo del fuoco russo, sconsiglia i viaggi in Ucraina per le adozioni

Sono sconsigliate le partenze per l’Ucraina da parte delle coppie italiane aspiranti genitori adottivi. Un avviso in tal senso, agli enti che si occupano delle adozioni internazionali, è stato inviato questa mattina dalla Cai. Analogo invito a posticipare le partenze è stato rivolto anche alle coppie dirette nella Federazione Russa. “In questa fase – ha detto vicepresidente della Cai, Vincenzo Starita – è sconsigliato andare in Ucraina. Questa mattina abbiamo diramato agli enti un’indicazione in tal senso. Non possiamo impedire alle persone di viaggiare, decisione che spetta al Ministero degli esteri, ma lo sconsigliamo”.

A scopo adottivo, al momento in Ucraina ci sono due coppie italiane, entrambe a Kiev. Una coppia, ha riferito Starita, ha completato l’iter adottivo e ieri la Cai ha autorizzato il rientro in Italia con il figlio; questa coppia è stata presa in carico dall’Ambasciata italiana “che si sta attivando per garantire il suo rientro”. L’altra coppia invece è ancora nel corso delle procedure e ha chiesto di poter avere l’udienza con il giudice in modalità online. Anche questa coppia “è stata segnalata ed è seguita dall’Ambasciata”.

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Redazione Nazionale

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