15.11.2021 – Pazienti “fragili”, le persone affette da diabete hanno aderito alla vaccinazione con percentuali significative, ed ora, nella Giornata mondiale per la prevenzione della malattia che si è celebrata domenica 14 novembre, gli specialisti dell’Ulss 3 Serenissima ribadiscono l’appello all’adesione, anche alla terza dose.
“E’ noto che i pazienti affetti da diabete – sottolinea il dottor Carlo De Riva, direttore all’Angelo dell’Unità Operativa di Malattie Endocrine – costituiscono un gruppo di soggetti definiti ‘fragili’ che, se esposti al contagio da Covid-19, presentano una prognosi ulteriormente peggiorativa nei confronti dell’infezione rispetto ai non diabetici. E già nel luglio scorso il Ministero della Salute segnalava che il 33% dei soggetti deceduti per Covid era contemporaneamente affetti da diabete mellito, indicando appunto il diabete come comorbidità prognosticamente sfavorevole”.
E’ quindi importante per il malato diabetico non correre rischi e proteggersi dal contagio: “Nella nostra realtà locale – sottolinea il dottor De Riva – l’adesione alla campagna vaccinale mostra nel complesso risultati incoraggianti: nell’area della Terraferma veneziana, ad esempio, il 90,4% dei pazienti diabetici di età superiore ai 18 anni ha ricevuto prima e seconda dose. Tale numerosità ha consentito di ridurre sensibilmente, in questa particolare classe di soggetti, la morbidità e mortalità Covid-correlata, cioè i casi di contagio Covid di persone malate di diabete, e i casi di morte conseguenti”.
“L’auspicio ora è – ribadisce il dottor De Riva – che anche quei pochi pazienti ancora ‘indecisi’, che non intendiamo dimenticare, si sottopongano alla vaccinazione. E inoltre che, in accordo con le disposizioni Ministeriali e Regionali che ribadiscono ancora la ‘fragilità’ di questi malati, tutti aderiscano alla somministrazione della terza dose. E che lo facciano non appena ‘eleggibili’, cioè sei mesi dopo il completamento del primo ciclo”.
“La malattia diabetica – spiega il dottor De Riva – è una patologia in silenziosa ma costante diffusione, spesso sostenuta da inadeguati stili di vita. Una delle forme di prevenzione su cui possiamo fare affidamento è la maggiore conoscenza della malattia: infatti conoscendola i non diabetici potrebbero riuscire ad evitarla; e conoscendola meglio le persone con diabete potrebbero gestirla meglio. La Giornata mondiale del Diabete è una delle circostanze in cui si può fare un’efficacie divulgazione e comunicazione sulla malattia. Quest’anno la pandemia ha ancora ridotto le possibilità di aggregazione ma è stato comunque possibile, con l’egida delle società scientifiche di pertinenza diabetologica, creare un’iniziativa su scala nazionale, denominata #Fai Luce sul Diabete, che nel nostro territorio interesserà alcuni edifici governativi e/o storici (Municipi, monumenti…) che saranno illuminati con luce blu”.
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