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Unict, si rinnova l’accordo con i Carabinieri del RaCIS

A siglare la collaborazione il rettore Francesco Priolo e il Generale di Brigata Vincenzo Paticchio Comandante del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS)

Pubblicato il 19 Ottobre, 2020

A siglare la collaborazione il rettore Francesco Priolo e il Generale di Brigata Vincenzo Paticchio Comandante del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS)

È stato rinnovato e ulteriormente rilanciato un accordo strategico nell’ambito delle Scienze Forensi con particolare riferimento al campo dell’informatica e della chimica.

L’accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi dal rettore Francesco Priolo e dal Generale di Brigata Vincenzo Paticchio Comandante del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS). Referenti tecnico-scientifici per l’Ateneo catanese i docenti Sebastiano Battiato del Dipartimento di Matematica e Informatica e Alessandro Giuffrida del Dipartimento di Scienze Chimiche.

La collaborazione, della durata di tre anni, prevede lo svolgimento di studi e ricerche congiunte che riguarderanno la realizzazione di progetti, elaborati, stage, tesi e anche l’organizzazione di conferenze, seminari e corsi per la formazione e aggiornamento del personale.

La ratifica dell’accordo rafforzerà ulteriormente le attività che hanno già portato alla pubblicazione di articoli scientifici e alla realizzazione di alcuni prototipi di software in uso nei reparti operativi dei RIS di Messina e non solo. Si tratta di un’importante collaborazione tra istituzioni – che rinnova quella stipulata nel 2017 – finalizzata soprattutto all’approfondimento di tematiche di ricerca, impegnando l’Università di Catania e il RaCIS a mettere a disposizione le competenze in proprio possesso, l’accesso a biblioteche e servizi bibliotecari, l’appoggio logistico di propria competenza e quant’altro fosse ritenuto utile per il raggiungimento dei fini previsti.

Proprio in questi giorni, inoltre, è stata avviata la seconda edizione del corso denominato MEANS – MEtodi ANalitico-forensi per le investigazioni Scientifiche con l’obiettivo di fornire agli studenti le competenze relative all’applicazione di metodologie scientifiche nelle indagini forensi con particolare riguardo ai processi finalizzati all’ottenimento di informazioni affidabili da dati sperimentali. In particolar modo verrà posta attenzione sull’individuazione ed il riconoscimento delle insidie dei dati scientifici.

Il corso – 24 ore frontali (3 Cfu complessivi) – è inquadrato formalmente nell’ambito del corso di laurea magistrale in Informatica nell’ambito delle ulteriore attività formative. L’intero percorso formativo è frutto della collaborazione interdisciplinare tra i docenti Sebastiano Battiato del Dipartimento di Matematica e Informatica, Anna Gueli del Dipartimento di Fisica e Astronomia e Alessandro Giuffrida del Dipartimento di Scienze Chimiche e dei loro rispettivi gruppi di ricerca che collaborano con enti istituzionali e forze dell’ordine. Si affronteranno argomenti teorico-pratici legati ad esempio all’analisi della scena del crimine dai diversi punti di vista (chimico, fisico e tecnico informatico) e le relative best practice per la raccolta e l’analisi dei reperti presenti nella scena del crimine. L’interdisciplinarietà intrinseca di questo percorso formativo, che speriamo possa essere apprezzato dagli studenti e dai professionisti del settore (che possono accedere al corso in modalità corso singolo) vuole inaugurare un percorso sperimentale, che speriamo nel prossimo futuro possa ulteriormente arricchirsi con altre iniziative formative e di ricerca.

«All’interno del Dmi è presente un centro di eccellenza riconosciuto a livello nazionale ed internazionale che da anni esplica attività di formazione e di ricerca nel settore della Informatica Forense – spiega il prof. Sebastiano Battiato -. Il corso di Digital Forensics del corso di laurea in Informatica, attivo dal 2010, inoltre, consente agli studenti dell’ateneo catanese, agli appartenenti delle forze dell’ordine e ai professionisti di poter acquisire i fondamenti della disciplina sempre più pervasiva in ambito investigativo e non solo. Diverse anche le attività di formazione e di supporto tecnico, rivolte alle forze dell’ordine e agli addetti ai lavori (onlus, avvocati, magistrati, consulenti) che hanno riguardato anche casi di rilevanza nazionale».

Da segnalare anche le numerose attività dello spinoff iCTLab, in cui le competenze legate al settore della “Digital Forensics” e all’investigazione digitale su immagini e video, rappresentano il nucleo distintivo e pressoché unico sul panorama nazionale”.

Il prof. Alessandro Giuffrida, da diversi anni impegnato nello sviluppo della chimica forense, è stato, nel 2018, l’organizzatore del 1° workshop sulla Chimica Analitica Forense. L’evento, che si è svolto per la prima volta a Catania, ha rappresentato un’occasione di incontro scientifico e un momento in cui numerose ed autorevoli istituzioni hanno potuto colloquiare e confrontarsi per instaurare rapporti scientifici inter-istituzionali. Da ciò è scaturito anche l’impulso che ha visto il DSC impegnato nella stipula di convenzioni con alcune di queste Istituzioni nell’ottica di creare una rete di competenze utili nel campo della ricerca scientifica ma anche al servizio dell’Autorità giudiziaria.

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