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“Fr**i!”, spunta un’ignobile scritta omofoba sul manifesto funebre

Pubblicato il 30 Agosto, 2023

Pochi giorni fa si è spento a Torre Pellice, in provincia di Torino, Adriano Canese, un 76enne molto noto nella zona per il suo lavoro nelle radio locali. Nel paese sono stati affissi i manifesti funebri, ma uno di questi è stato imbrattato con un vergognoso foglietto riportante la scritta “Fr**i”.

Non si sa ancora chi sia l’autore di questo ignobile gesto e dopo poco tempo il foglietto è stato strappato via, ma la notizia si era già diffusa nel paese suscitando sgomento e indignazione.

La rabbia di Corrado Brun, compagno di Canese

Corrado Brun, compagno di Canese al quale è stato legato per ben 39 anni e con cui si unì in matrimonio nel 2016, ha espresso tutta la sua rabbia ai microfoni de La Repubblica: “Un atto ignobile che non porta a nulla, dimostra la pochezza di chi l’ha fatto”.

Brun si è rammaricato del fatto che, nel 2023, c’è ancora chi non accetta l’omosessualità al punto da non avere rispetto e decenza neanche davanti alla morte: “Mi spiace che nel 2023 ci sia ancora qualcuno talmente ossessionato dall’omosessualità da prendersi la briga di insultare. Negli ultimi anni il clima è cambiato in peggio, molti si sentono legittimati a dire e comportarsi come certi politici”.

L’intervento di Claudio Marchisio: “Inaudita violenza”

Anche Claudio Marchisio, ex calciatore della Juventus e della Nazionale, ha deciso di scendere in campo e di schierarsi apertamente contro l’omofobia, condannando senza se e senza ma l’ignobile gesto con un post su Instagram: “Questa mattina Torre Pellice, comune a pochi chilometri da Torino e che giovedì ospiterà la visita del presidente della Repubblica, si è svegliato con questo atto di inaudita violenza.

Nel giorno del suo funerale i manifesti di Adriano Canese sono stati vergognosamente deturpati, un gesto inaccettabile che non può e non deve rimanere impunito.

Secondo l’ex calciatore i social possono avere un grande potere se usati nel modo giusto e infatti ha poi aggiunto: “Se è vero che i social network hanno anche un potere positivo, allora è giusto prendere posizione con forza affinché comportamenti come questi non vengano più tollerati. Il mio pensiero va a Corrado e alla famiglia di Adriano”.

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