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Università: lezioni in presenza solo col green pass

Pubblicato il 26 Agosto, 2021

A differenza di ciò che accadrà nelle scuole, dal primo settembre per accedere alle università italiane sarà necessario il green pass, non solo per docenti e dipendenti ma anche per gli studenti. La decisione è stata presa dal governo una ventina di giorni fa, ma di fatto non sono ancora state fornite linee guida specifiche.

Secondo il decreto, l’obbligo di green pass scatta dal primo settembre e vale, per ora, fino al 31 dicembre, termine dello stato di emergenza. Il possesso del certificato verde non si applica alle persone che, con certificazione medica, risultano esentate dal vaccino.

Per il personale universitario e Afam, l’assenza causata dalla mancanza di certificazione verde verrà considerata assenza ingiustificata. Dal quinto giorno di assenza è prevista la sospensione del rapporto di lavoro con la retribuzione o qualsiasi altro emolumento.

Per il personale scatteranno controlli ad hoc, ad esempio con i lettori a Qr code, mentre le verifiche sugli studenti dovranno essere svolte a campione con le modalità che ogni università individuerà.

Resta l’obbligo di usare le mascherine per consentire lo svolgimento in presenza di attività e servizi, a meno che alle attività didattiche e curriculari partecipino esclusivamente studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale, o con un certificato di guarigione in corso di validità.

Con l’autonomia di cui godono le università, c’è anche il rischio di trovare regole diverse da un ateneo all’altro, come sulla gestione delle mense.

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