“Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”. Queste le parole scioccanti scritte su Facebook da Eliana Frontini, insegnante di Novara, dopo la morte del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso a coltellate da due giovani americani, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, nel corso di un’operazione antidroga.
Per quel post la donna è stata condannata ad 8 mesi di reclusione per vilipendio alle Forze Armate e diffamazione. Assolto invece il marito della donna, Norberto Breccia, accusato di favoreggiamento.
Subito dopo il post la donna provò a scusarsi: “Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto subito dopo aver cliccato. Ho scritto una cavolata. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che le forze dell’ordine spesso intervengono solo quando serve, cioè quando una donna viene maltrattata o peggio, e quindi quando è troppo tardi.
Ho scritto quell’enorme sciocchezza senza pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere. Sono stata una stupida”. Nonostante le sue scuse, che non gli sono bastate ad evitare la condanna, le sue parole risuonano ancora più gravi perché dette da una professoressa che dovrebbe insegnare ai suoi studenti valori come il rispetto delle istituzioni e della legalità.
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