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vaiolo delle scimmie

Vaiolo delle scimmie: si rafforza l’attenzione anche in Italia

Pubblicato il 16 Agosto 2024

Si rafforza anche in tutta Italia la rete di sorveglianza diagnostica sul vaiolo scimmie.

Lo rende noto il ministero della Salute, rilevando che la situazione è sotto controllo.

“La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”, rileva Mara Campitiello, capo del dipartimento della Prevenzione del ministero.

“Il ministero della Salute – aggiunge – ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale”.

Campitiello osserva inoltre che “la scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera”.

“Inoltre – conclude – è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il ministero degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato”. 

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) specifica che il rischio complessivo per la popolazione generale Ue e See è attualmente valutato come basso.

La probabilità di infezione per i contatti stretti di casi importati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa, moderata per gli individui immunocompromessi. 

La probabilità di infezione Mpox dal nuovo ceppo Mpxv (clade I) per i cittadini europei che viaggiano o vivono nelle aree colpite e hanno stretti contatti con le comunità colpite è alta, mentre la probabilità di infezione è bassa quando si evitano i contatti con le comunità colpite, spiega il Centro europeo.