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scuola

Valditara: arresto immediato per chi aggredisce docenti e presidi, pene più severe e nuove regole sulla condotta

Pubblicato il 30 Aprile 2025

Pugno duro contro le violenze a scuola

Arresto obbligatorio in flagranza di reato per chi aggredisce docenti o dirigenti scolastici: è questa una delle misure annunciate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, al termine del Consiglio dei Ministri.

La norma non si applica ai minori, ma rappresenta comunque un segnale forte per contrastare un fenomeno in crescita.

Pene più severe per le aggressioni agli insegnanti

Il provvedimento prevede anche un inasprimento delle pene per le lesioni personali contro il personale scolastico. In particolare:

  • Per le lesioni lievi, la pena passa dagli attuali 6 mesi-3 anni a un range tra 2 e 5 anni di reclusione.
  • Valditara ha ribadito con fermezza: “Un insegnante, un educatore, non si tocca”.

Secondo il ministro, il personale scolastico è il secondo più colpito dalle aggressioni dopo quello sanitario, con una crescita preoccupante degli episodi violenti da parte dei genitori, che negli ultimi anni hanno superato in numero le aggressioni compiute dagli studenti.

Nuove sanzioni per la condotta scolastica

Le novità riguardano anche la valutazione della condotta degli studenti, con misure più rigide:

  • Chi prende 5 in condotta sarà automaticamente bocciato, anche in presenza di buoni voti nelle altre materie.
  • Nei casi di bullismo grave, questa norma si applicherà con particolare attenzione.
  • Con un 6 in condotta, lo studente dovrà affrontare un esame a settembre: per essere ammesso alla classe successiva, dovrà superare una prova scritta che dimostri la comprensione della gravità del proprio comportamento, riflettendo sui valori costituzionali e le regole della scuola.

Il plauso del sindacato DirigentiScuola

Il sindacato nazionale dei presidi, DirigentiScuola, ha espresso pieno sostegno alle misure illustrate dal ministro.

“Non possiamo che plaudire all’introduzione dell’arresto obbligatorio per chi aggredisce i docenti e i dirigenti scolastici”, ha dichiarato l’organizzazione, sottolineando che l’obiettivo resta quello di “garantire ai nostri figli un ambiente scolastico sereno e protetto”.

Il sindacato ribadisce l’importanza di alleanze educative forti e un clima di rispetto, in cui il personale possa lavorare senza pressioni e in sicurezza.

La richiesta di un intervento sistemico

Nonostante il supporto alle misure repressive, DirigentiScuola avverte che “le pene da sole non bastano”. Serve un intervento più ampio, capace di prevenire il disagio e la devianza giovanile, che spesso esondano nella scuola senza che questa abbia strumenti adeguati per intervenire.

“La scuola non può essere il capro espiatorio di tutti i problemi sociali”, conclude il sindacato, chiedendo al governo azioni strutturali e una maggiore attenzione al benessere della comunità scolastica.

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