A San Sebastiano al Vesuvio è stata vandalizzata la stele eretta in onore di Paolino Avella, morto a 17 anni il 5 aprile del 2003. Il ragazzo, a bordo del suo scooter, fu inseguito da due criminali che volevano rapinarlo. Durante la fuga fu speronato e, dopo aver perso il controllo del mezzo, andò a sbattere contro un albero perdendo la vita.
Quella stele eretta in sua memoria è stata vandalizzata, per la seconda volta. La denuncia è di Luciana Esposito, giornalista anti-camorra e direttore del quotidiano online Napolitan: “A qualcuno continua a dare fastidio che quella stele sia un presidio di memoria ed impegno, affinché il ricordo di Paolino resti vivo e la sua storia non venga dimenticata.”
Un gesto ignobile quanto vigliacco, poiché infanga la memoria di un giovane innocente, vittima della più brutale e sanguinaria criminalità, mentre nei vari quartieri di Napoli fioccano murales per rapinatori e criminali.
Dure le parole del consigliere Borrelli, che ha riportato la notizia sulla sua pagina Facebook: “Nella società odierna i criminali, i boss i rapinatori vengono sempre più osannati ed innalzati a ‘santi’, mente gli eroi e le vittime della criminalità vengono dimenticati e spesso il loro ricordo viene anche infangato.
È tempo che si ristabilisca il giusto ordine delle cose, per farlo non può mancare l’intervento, che deve essere fermo e deciso, delle istituzioni. Noi siamo e sempre saremo alla parte delle vittime”.
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