Vasta operazione anti droga dei carabinieri di Frosinone; 11 le persone arrestate

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Altro duro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti in provincia di Frosinone. Dalle prime ore di questa mattina, infatti, a Frosinone, Roma, Spoleto (PG) e Santa Maria Capua Vetere (CE), i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Frosinone, coadiuvati nella fase esecutiva da militari di rinforzo del citato Comando Provinciale, nonché delle Compagnie Carabinieri di Frascati, Roma Cassia e Spoleto, con ausilio di un velivolo del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare e di unità cinofile del Nucleo CC di Ponte Galeria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 11 persone, per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

L’indagine permetteva di accertare come un gruppo criminale locale, occupando un alloggio di edilizia popolare, stava gestendo una piazza di spaccio situata proprio a Frosinone, in Viale Grecia. Le operazione di osservazione davano subito i primi riscontri, visto il viavai continuo di persone, fino a tarda sera, nell’intero arco delle 24 ore; comprese persone provenienti da fuori comune. Un movimento impossibile da passare inosservato a chi, in quella zona, ci vive. Evidentemente la paura di ritorsioni, nel corso dei mesi, ha favorito l’omertà della gente.

L’appartamento al 5° piano di quella palazzina di viale Grecia era una vera e propria “centrale dello spaccio”, con presidio h24, per sette giorni alla settimana, ed al cui interno gli indagati, oltre a spacciare al dettaglio, procedevano a “lavorare” la sostanza stupefacente, la cocaina, affinché si presentasse “cruda” o “cotta”, nonché al suo confezionamento. 

L’immobile in questione era stato altresì dotato di un impianto di videosorveglianza che inquadrava i posti di passaggio per monitorare anche eventuali interventi delle forze dell’ordine. Non solo: il portone d’ingresso blindato dell’appartamento era stato ulteriormente protetto mediante l’installazione di un’inferriata in ferro dalla parte interna, che consentiva solo una minima apertura dello stesso, quanto bastava al passaggio di una mano per l’acquisto dello stupefacente.

Sebbene sul conto degli indagati non sia stata ravvisata una forma organizzativa, gli stessi si sono resi responsabili, a vario titolo, di concorso formale in reato continuato per l’acquisto, la detenzione, il confezionamento, la cessione, il trasporto e lo spaccio continuato al dettaglio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Per quanto concerne i ruoli degli indagati, C.I. classe 2000, emergeva dalle indagini come il vero e proprio “coordinatore” dell’attività di spaccio, mentre C.G. classe ‘94, C.E. classe ’92, P.P. classe ‘93, M.L. classe ‘84, A.D. classe ’75 e S.E. classe ’91, B.J. classe ‘84 e C.S. classe ‘90 risultavano impegnati stabilmente nell’attività di spaccio al dettaglio. Per quanto concerne i fornitori dello stupefacente, veniva individuato un canale “romano” gestito da B.G. classe ’86 e P.G. classe ’84.

Il giovanissimo, classe 2000, risultava essere il vero e proprio coordinatore dell’attività. Curava l’approvvigionamento delle sostanze e indirizzava i complici che stazionavano giorno e notte nell’appartamento per vendere cocaina ai “clienti” assuntori.

Una base secondaria della banda veniva individuata in un altro appartamento nella parte bassa del capoluogo, in Via Marittima, delle cui forniture si occupava anche in questo caso C.I., mentre i soggetti impegnati in quotidiane attività di cessione venivano identificati negli indagati B.J. e C.S..

Una stima approssimativa dell’attività della banca, consentiva di stabilire un introito mensile che si aggira sui 100mila euro.

Nel corso delle indagini 11 persone venivano tratte in arresto in flagranza di reato, 5 venivano denunciate in stato di libertà e 50 venivano segnalate alla Prefettura di Frosinone per uso personale di sostanze stupefacenti, procedendo altresì al sequestro di 13 chilogrammi di droga del tipo cocaina e hashish.

Con la citata ordinanza, il G.I.P. del Tribunale di Frosinone ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di C.I. e B.J., mentre nei confronti dei restanti nove indagati è stato disposto il regime degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

Nel medesimo contesto operativo, venivano altresì notificati 8 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per i medesimi reati concernenti gli stupefacenti.

La misura cautelare non veniva eseguita nei confronti di due indagati resisi al momento irreperibili e attivamente ricercati ambito territorio nazionale.

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Lidano Orlandi

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