7.4.2021 – E’ morto ieri martedì 6 aprile Giovanni Miele. Era il minore di due fratelli titolari fino al 2010 della ferramenta che porta il loro nome in viale Viareggio. Per questo era molto conosciuto a Spinea e non solo. Soprattutto anche per il suo grande impegno nel sociale e nel volontariato. Il funerale sarà celebrato venerdì 9 aprile alle ore 10 a Santa Bertilla.
Così lo ricorda l’amica Delia Strano, già assessore comunale:
«Da qualche tempo, dolori e fragilità del corpo non gli davano tregua e la sua vita era diventata una continua lotta tra speranze riposte e speranze rimosse. Ma lui resisteva perché voleva vivere ed essere attivo. Tra visite mediche, analisi e controlli ospedalieri per capire… poi le varie terapie intraprese non smorzavano la speranza di farcela, di tornare a muoversi in casa, di trascorrere felicemente non solo questa Pasqua ma tanti altri giorni, feste e festività assieme ai suoi cari: il fratello Gildo, nipoti, cognateche lo hanno seguito e accudito amorevolmente.
Avisino e Aidino doc, sostenitore del Gruppo Volontari del soccorso Spinea, oggi Croce Gialla, volontario tra i disabili di Don Orione oppure in montagna per aiutare a predisporre i campi scuola parrocchiale e tante altre attività sociali, appena io venticinquenne, Giovanni mi propose e introdusse in queste associazioni di volontariato di Spinea facendomi conoscere, capire e vivere il senso della solidarietà e dell’altruismo, del dono e dell’impegno gratuiti. E così stato per diversi anni insieme nel mondo del volontariato e per me nella vita quotidiana.
Quando entravo nel suo negozio di ferramenta, mi salutava con un ciao, grande! Si prodigava per trovare soluzioni e gli strumenti del mestiere per fare il lavoro come si deve. Bastava non fargli perdere tempo o perdersi in chiacchere inutili. Prima delle 8 del mattino era davanti alla porta del negozio per dare e ricevere un saluto. Un semplice ciao o buon giorno lo metteva di buon umore. Ho fatto parte della sua cerchia di amici con i quali si andava in gita, si preparava qualche convivio, si andava in Rappresentanza delle associazioni di volontariato, si organizzavano manifestazioni o si partecipava ad iniziative nel paese o nel borgo. Non ci dimenticavamo di farci gli auguri di compleanno (lui il 14 aprile ed io il 1° novembre) e di sentirci per telefono nelle festività o anche in altri momenti. La sua è stata ed è una lunga sincera amicizia, illuminata di bellezza e semplicità, di quelle che non si scordano mai, un tesoro che mi porto nel cuore, per sempre.
Un abbraccio e grazie amico Giovanni».
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