Venezia, la rivincita del Mose

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Giornata storica per Venezia. Questa mattina le 78 paratie della diga mobile Mose sono state alzate per la prima volta con il mare mosso e hanno funzionato. Le paratie, ‘gonfiate’ di aria attraverso un impianto idraulico sottomarino hanno separato completamente la laguna di Venezia dal resto del Mare Adriatico.

Il picco previsto di marea era di 125-130 centimetri alle 12:05. Le operazioni per l’innalzamento delle paratoie del Mose sono iniziate alle ore 8.30. I primi effetti del rallentamento si sono notati dopo mezz’ora. Alle 10.10 il Mose era completamente sollevato con un dislivello di 70 cm tra mare e Laguna. Quattro le barrieri mobili sollevate: alle bocche di porto di Malamocco, con 19 barriere, di Chioggia, con 18, al Lido Sud con due schiere di paratoie a San Nicolò e a Treporti. A Punta Salute la marea è rimasta stabile tra 70 e 75cm. In città il livello della marea si è assestato intorno ai 70 centimetri, mentre le paratoie hanno bloccato il mare a 125 centimetri. Alle 14:57 sono iniziate le operazioni di abbattimento delle paratoie per riportarle nei loro alloggi.

“E’ una giornata storica per Venezia – ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro – che questa mattina, insieme al provveditore interregionale Cinzia Zincone e in collegamento con il Commissario Elisabetta Spitz, ha seguito le operazioni da vicino, “C’è una grandissima soddisfazione dopo vent’anni in cui vediamo in maniere inerme le acque arrivare ovunque nella città storica creando ingenti danni. Abbiamo dimostrato, in presenza di una marea che avrebbe allagato la città, ma anche di un vento di scirocco medio, da 19 nodi, che il Mose funziona. Le barriere erano già state sollevate sia singolarmente sia nella prova generale alla presenza del premier Conte in condizioni favorevoli, ma era la prima volta in cui le dighe mobili venivano azionate in una situazione di necessità concreta. I ‘no’ a tutto oggi sono stati sconfitti, abbiamo dimostrato che la tecnologia e la scienza vincono. Dovremo continuare a lavorare perché il Mose non è ancora completato, però con oggi Venezia comincia a vedere uno spiraglio. Adesso prioritario è concludere i lavori, nel frattempo è importante pensare alle manutenzione dell’opera, infine c’è i il tema della gestione, visto che dall’Agenzia istituita all’interno di un provvedimento di emergenza per il Covid sono stati esclusi sia il Comune che la Regione. E’ impensabile che la città resti esclusa, è un esproprio che non conviene a nessuno. Per questo sono fiducioso che nei prossimi mesi si riesca a trovare una soluzione”.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto sentire la propria vicinanza e attenzione alla città telefonando al sindaco e manifestando soddisfazione per l’esito del test.

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Redazione Verona

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