VENEZIA, L’ULTIMO LIBRO DEL PRESIDENTE DELLE ACLI ROSSINI

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La pandemia ha esaltato le disuguaglianze

Recuperare la gioia del partecipare ad una grande costruzione collettiva. Perché “la politica è bella se stimola un’attesa, se c’è l’idea che abbiamo ancora qualcosa da realizzare”. Parte da questa idea di fondo “Più giusto – Cattolici e nuove questioni sociali”, l’ultimo libro del presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini, presentato a Mestre il 13 luglio scorso in quello che, significativamente, è stato il primo evento pubblico promosso dalle Acli veneziane dopo il lockdown. Al centro della riflessione di Rossini, e anche del confronto di Mestre con Pier Paolo Baretta (sottosegretario all’Economia) e Simone Venturini (assessore alla Coesione sociale del Comune di Venezia), c’è il tema della giustizia sociale.

Un tema quanto mai profetico, considerando che il libro è stato pubblicato a inizio anno, prima che l’emergenza coronavirus esplodesse acuendo ancor più le disuguaglianze nel nostro paese. “L’ultimo rapporto Istat – sottolinea Rossini – certifica come l’ascensore sociale non sia solo bloccato, ma addirittura invertito: le persone che si muovono verso classi inferiori a quella d’origine sono di più di quelle che si muovono verso classi superiori. La pandemia ha esaltato le disuguaglianze. Per i figli delle famiglie meno abbienti è stato più difficile, se non impossibile, seguire la didattica a distanza. E se è vero che il virus non guarda in faccia nessuno, è anche vero che ci sono state più vittime tra le persone con più basso titolo di istruzione”.

Allora mai come oggi è necessario riflettere su come agire per la giustizia sociale. Su quali soggetti possono ridare un futuro al desiderio di maggiore uguaglianza. A costruire, insomma, un paese più giusto. “Attenzione: più giusto, non giusto in senso assoluto – sottolinea con estrema concretezza Rossini -. I movimenti politici che nella storia hanno ambito alla “giustizia perfetta” si sono tramutati in totalitarismi che hanno cancellato qualsiasi forma di differenza o imperfezione”.

Quello di costruire un mondo più giusto è un compito che spetta in particolare ai cattolici. “Non ha senso pensare di ricostruire un partito dei cattolici – sottolinea Rossini -, tanto più in un paese ormai fortemente scristianizzato, dove, in particolare al nord, il tasso di partecipazione alle messe non supera il 7-8% della popolazione. Al contrario, come cattolici dobbiamo abitare partiti, associazioni e movimenti e impegnarci a tenere assieme le differenze, a essere connettivi. Oggi viviamo il paradosso di una realtà in cui tutto è connesso, ma molto è diviso. Per questo siamo chiamati a proporre e a stringere un nuovo grande patto di convivenza, basato sull’idea di una città migliore per tutti che metta al centro le persone, il lavoro, l’ambiente, il welfare, la partecipazione”.

Il libro di Roberto Rossini (Editrice Morcelliana – Scholé, pag. 112) è disponibile presso la sede delle Acli provinciali di Venezia a Marghera. Il contributo richiesto è di 10 euro, in promozione a 8 euro per i soci Acli e Fap Acli. Per informazioni tel. 041.5314696 (int. 8 ), e-mail segreteria.venezia@acli.it

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Paolo Favaretto

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