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Giugliano

Vercelli: paga la escort per due ore ma lei lo caccia dopo una. E lui chiama i carabinieri

Pubblicato il 12 Maggio 2023

Paga 150 euro a una prostituta per due ore di sesso a casa di lei.

Ma lei lo caccia dopo un’ora perché, si giustifica così, deve ricevere dei parenti. Ma non restituisce la metà dei soldi ricevuti in anticipo.

E il cliente si rivolge ai carabinieri…

Ecco il comunicato stampa dell’Arma che racconta dettagliatamente la vicenda:

Talvolta succede che i Carabinieri, durante il loro quotidiano svolgimento del servizio di pattuglia, si trovino a fronteggiare situazioni decisamente inconsuete, che nondimeno debbono essere affrontate con la dovuta professionalità soprattutto al fine di evitare che degenerino in situazioni di rilevanza penale.

Sicuramente si può annoverare in questa casistica l’intervento di un equipaggio del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Vercelli nella mattinata di ieri 11 maggio, chiamato da un 32enne che, al numero di
emergenza “112”, aveva sostenuto di avere avuto un diverbio con una donna e di essersi sentito trattato ingiustamente.

Nella sostanza, ai Carabinieri intervenuti sul luogo del presunto litigio, il richiedente – senza la presenza della controparte – riferiva di avere pattuito con una donna la somma di 150 Euro per un rapporto sessuale a pagamento della durata di due ore, mentre la prestatrice d’opera, trascorsa la prima ora, lo aveva allontanato dalla propria abitazione per l’asserito sopraggiungere di un parente, fattore che non le avrebbe consentito di adempiere al patto stabilito.

Il 32enne, nella sostanza, chiedeva ai militari dell’Arma di intervenire affinché la donna restituisse metà del compenso già preliminarmente percepito, anziché assicurare al cliente una specie di “bonus” per la consumazione dell’orario rimanente in un’altra occasione, come da lei proposto.

Appurato subito che non era stata commessa alcuna condotta illecita da parte di entrambi contendenti, i militari hanno con calma invitato il giovane a riconsiderare la propria richiesta, spiegandogli che, comunque sia, non è loro compito intervenire in favore dell’una o dell’altra parte in causa, specialmente in considerazione del fatto che il motivo del contendere non rivestiva carattere di illecito penale.

Ancora una volta, anche grazie alla capacità relazionale dei Carabinieri intervenuti, tutto è finito per il meglio, ed il 32enne ha ripreso la via di casa digerendo senza ulteriori discussioni o pretese la propria inevitabile delusione“.