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Fonte immagine: ilsolidale,it

Vertenza Pfizer, domani venerdì 18 febbraio tavolo regionale alla Prefettura di Catania

L’incontro alla Prefettura è stato voluto dall’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone.

Pubblicato il 17 Febbraio 2022

Si terrà domani, alle 10, nei locali della Prefettura di Catania l’atteso tavolo regionale sulla vertenza Pfizer, voluto dall’assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, su richiesta delle sigle sindacali che stanno seguendo con grande apprensione la vertenza. Alla presenza del Prefetto Maria Carmela Librizzi e del site manager dello stabilimento Pfizer etneo, Giuseppe Campobasso, i rappresentanti delle segreterie generali regionali, di quelle territoriali, oltre che delle segreterie provinciali di categoria, discuteranno della procedura di licenziamento per 130 unità attivata nei giorni scorsi dalla multinazionale farmaceutica.

Si partirà dalle posizioni ancora distanti tra lavoratori e società, emerse nel corso dell’esame congiunto avviato martedì 15 in Confindustria, con l’auspicio che la mediazione della Regione e dell’Ufficio territoriale del Governo, possa portare a una prospettiva diversa con il rilancio del sito. In questo senso, nell’attesa della nuova riunione convocata dall’associazione degli industriali prevista per venerdì 25 alle 15, la federazione nazionale Ugl Chimici ha scritto una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e al suo vice Alessandra Todde, per chiedere un incontro.

“Il problema oggi non sono più i 130 licenziamenti, programmati dopo il mancato rinnovo del contratto di 80 lavoratori interinali, ma è il futuro imminente dell’intero stabilimento dove operano 660 lavoratori. Senza contare la consistenza dell’indotto – dicono il segretario territoriale della Ugl, Giovanni Musumeci, e il segretario provinciale della federazione Ugl Chimici, Carmelo Giuffrida, con i rappresentanti sindacali eletti in Pfizer –. E’ una situazione che, a nostro avviso, deve essere affrontata nella sua globalità e non con la politica dei tagli progressivi a fronte di una riduzione degli investimenti. Per questo motivo, confidiamo nell’azione congiunta e coordinata del Mise e della Regione a difesa dell’insediamento industriale di Pfizer a Catania. Se c’è la possibilità di incentivare i dipendenti a una nuova assunzione nel sito di Ascoli Piceno, questa deve essere legata a un’offerta rivolta all’intero personale di Catania e non solo ai 130 ritenuti in esubero. Lo stesso vale per eventuali incentivi all’esodo o soluzioni di pensionamento anticipato oppure di ammortizzazione sociale, restando nell’ottica dell’interesse strategico del colosso del farmaco a mantenere la fabbrica nella nostra città. Lo diremo a Prefetto e assessore, lo ribadiremo anche in Confindustria, evidenziando come quella di Catania è una questione di rilevanza nazionale perché l’Italia, la Sicilia e Catania hanno dato tanto alla Pfizer e non si meritano un simile trattamento.”