Viaggio infernale per Nicola Caputo l’ex europarlamentare “altro che precauzioni”

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“Viaggio in treno infernale Agropoli-Napoli. Altro che distanziamento sociale, altro che precauzioni! Vietiamo le discoteche e non gli assembramenti sui mezzi di trasporto”.

Oggi giornata di polemiche, in relazione alle misure anti-covid volute dal governo, dopo la decisione di chiudere discoteche e dove si balla e di imporre la mascherina nei luoghi della movida o, comunque, affollati dalle 18 alle 6.

Ma come se non bastasse, è intervenuto anche l’ex europarlamentare casertano Nicola Caputo che, viaggiando su un treno regionale, ha appuntato i disagi che quotidianamente, riguardano i viaggiatori.

Oggi, in tempo di covid, sono più che disagi, visto che riguardano il mancato distanziamento e le regole che non vengono applicate.

“Se viaggi in freccia rossa, ti misurano la temperatura, – commenta Caputo – ti danno mascherina, guanti e igienizzante e ti impongono il distanziamento facendo occupare solo un posto ogni due.

Se viaggi su treno regionale, invece, nulla di tutto ciò!Tutti salgono sul treno, nessun controllo, salvo poi, strada facendo, ricevere la seguente comunicazione: i passeggeri diretti a Napoli o a Salerno che non hanno posto a sedere, sono pregati di scendere alla stazione di Battipaglia dove un autobus li attenderà per accompagnarli via autostrada (e vorrei vedere altrimenti) alla stazione di destinazione.Una persona è scesa alla stazione di Capaccio, ho occupato il suo posto e quindi il mio viaggio è proseguito in treno.

A Battipaglia tutte le persone in piedi scendono per prendere l’autobus ma il paradosso è che, a Battipaglia e nelle stazioni successive, altre persone salgono sul treno, cosicché siamo punto e a capo.

Tante persone che viaggiano in piedi, alla faccia del distanziamento sociale! … E alla stazione centrale di Napoli un po’ di gente, con flussi non regolati!”

L’ex deputato del Parlamento europeo, ricordiamo che nei mesi scorsi ha vissuto sulla sua pelle la vicenda Covid, visto che anch’egli è stato infettato e lo ha scoperto casualmente all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, in seguito a degli accertamenti e poi nella struttura è stato curato.

Insomma la leggerezza di certe situazioni, lascia, inevitabilmente l’amaro in bocca e soprattutto lascia spazio non solo alle polemiche, quanto piuttosto a domande che, difficilmente otterranno risposta

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Giovanna Giaquinto

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