Pubblicato il 24 Gennaio 2022
Le badanti nascondevano a casa dei loro assistiti la merce rubata dai complici. Eseguite numerose perquisizioni a carico della rete di complici, in gran parte composta da badanti infedeli che nascondevano a casa degli assistiti (ignari) la refurtiva. 3 arresti e 6 denunce. Sequestrati 90mila euro in contanti e oltre 300mila euro di merce.
Rubavano le borse con il consolidato sistema delle monetine lanciate a terra.
Con questo sistema distraevano la vittima mentre un terzo malvivente si impossessava della borsa incustodita sul sedile anteriore dell’auto. Il trucco è stato visto dai carabinieri di Susa che hanno fermato la banda. Si tratta di tre peruviani, di 25, 30 e 36 anni, responsabili di furto aggravato in concorso.
LE INDAGINI – Nei giorni scorsi i carabinieri avevano seguito gli spostamenti di un’auto già avvistata in altri luoghi che erano stati teatro di furti ai danni di donne sole e anziane. I militari dell’Arma, dopo aver appurato che a bordo della vettura si trovavano dei sudamericani corrispondenti alle descrizioni fornite dalle vittime, li hanno seguiti e colti in flagranza nel parcheggio della “Coop” di Piossasco. È stata individuata la base logistica dentro cui il gruppo nascondeva una piccola parte della refurtiva (occhiali, borse, tablet, cellulari) dal valore stimato superiore ai 25.000 euro. Con i bancomat rubati alle vittime prelevavano denaro contante, che poi veniva reinvestito in proprietà in Perù, o acquistavamo beni di lusso.
BADANTI INFEDELI – Usavano la casa dei loro assistiti come deposito di merce rubata – Presi i complici
Individuata una rete di badanti, con il ruolo di ricettatori e custodi che nascondevano la merce rubata a casa dei loro assisiti. Anziani insospettabili e ignari di tutto. Sono state eseguite sei perquisizioni, che hanno permesso di sequestrare 90.000 euro in contanti e 500 dollari americani, documentazione riconducibile a transazioni fraudolente in direzione del continente sudamericano. Sono stati individuati e sequestrati i seguenti beni, tutti di prestigiose marche, del valore complessivo di oltre 300mila euro: 690 capi d’abbigliamento, in parte ancora dotati di etichetta e sistema antitaccheggio installato, 65 borse, 39 paia di occhiali, 31 profumi, 19 smartphone, 18 monili in oro, 16 portafogli e 13 orologi. Sei peruviani, tra cui tre badanti e due dei tre arrestati in flagranza, sono stati denunciati per ricettazione.