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Violenza sessuale verso due pazienti, condannato ginecologo leccese

Pubblicato il 19 Gennaio, 2022

La storia del finto ginecologo accusato di violenza sessuale, anche da alcune studentesse salentine, fece molto scalpore agli occhi dell’opinione pubblica qualche settimana fa. Questa volte, invece, a balzare agli onori (anzi, per meglio dire ai disonori) della cronaca è un medico vero e proprio che è stato condannato per aver abusato di due sue pazienti durante alcune visite ginecologiche. Il gup del tribunale di Brindisi, a conclusione del processo con rito abbreviato, ha condannato un ginecologo originario di Gallipoli, ma residente a Lecce, a quattro anni e due mesi. L’iniziale richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero era di sei anni e otto mesi. Il ginecologo di 62 anni è finito sotto processo dopo le denunce sporte da due donne, sue pazienti. Queste ultime erano state ascoltate in incidente probatorio il 19 giugno 2020.

Violenza sessuale verso due pazienti, il ginecologo si dichiara innocente

Il primo episodio contestato risale al 12 dicembre 2019, mentre il secondo al 25 febbraio 2020. Stando a quanto contestato nel capo d’imputazione, il medico avrebbe “approfittato della minorata difesa” delle donne “distese sul lettino del suo studio per sottoporsi a visita ginecologica”. Una delle pazienti era stata sottoposta a controlli dopo il parto con taglio cesareo e, secondo l’accusa, il ginecologo l’avrebbe costretta a subire atti sessuali, pronunciando frasi volgari. Nel secondo caso, invece, durante un’ecografia pelvica, il medico avrebbe costretto un’altra paziente, di 47 anni, a subire atti e violenza sessuale. L’imputato, che ha sempre rivendicato la propria correttezza, è stato dichiarato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni, interdetto in perpetuo da ogni pubblico ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno e sospeso dall’esercizio della professione medica per sei mesi. La sentenza riconosce alle donne, che si sono costituite parte civile con gli avvocati Paoloantonio D’Amico e Raffaele Lomartire, entrambi del foro di Brindisi, il risarcimento del danno, demandando al giudice civile la quantificazione. Non appena saranno depositate le motivazioni, entro novanta giorni, la difesa valuterà il ricorso in appello. L’uomo continua a dichiararsi estraneo alle accuse di violenza sessuale.

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