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Brescia

Accusato di violenza, dà di matto in tribunale e prende a pugni il suo avvocato

Pubblicato il 22 Settembre, 2023

Un marocchino di 22 anni se l’è presa con tutti al Tribunale di Milano, perfino con il suo avvocato che lo stava difendendo per evitargli il carcere. E così al 22enne, finito a processo dopo un arresto di poche ore, è stato assegnato un nuovo avvocato.

L’arresto

L’arresto risale a mercoledì sera, quando l’uomo è stato fermato dai carabinieri del Radiomobile con l’accusa di danneggiamento dopo aver spaccato la vetrina dell’auto. I fatti risalgono alla seria di mercoledì 20 settembre, verso le 20:30, quando il marocchino ha iniziato a litigare con un uomo che era in fila alla mensa Fondazione Fratelli di San Francesco, per poi prendere una pietra con la quale ha spaccato i parabrezza delle auto in sosta.

Un testimone ha allertato i carabinieri indicando anche la posizione del 22enne, che è stato arrestato poco dopo a bordo del tram 15 diretto verso il centro. Il marocchino è stato fermato e ha trascorso la notte nella camera di sicurezza della caserma Montebello, per poi affrontare il processo per direttissima giovedì mattina alle 11:00. Come da protocollo è stato fatto accomodare in una cella che si trova in aula, dove è stato raggiunto dall’avvocato per preparare la strategia difensiva.

L’aggressione in Tribunale

L’avvocato che gli è stato assegnato d’ufficio si è avvicinato a lui per concordare la strategia difensiva ma, non si sa bene per quale motivo, il ragazzo ha iniziato a urlare contro di lui. Il 22enne però non si è limitato alle parole, infatti sono piovute anche minacce e poco dopo dalle sbarre della cella ha colpito l’avvocato con un pugno.

Trascorsi alcuni minuti il marocchino si è scusato dicendo che era nervoso, ma il legale ha rimesso il suo mandato ed è stato sostituito da un altro avvocato, anche lui d’ufficio.

Il giudice, che ha messo anche a verbale l’aggressione avvenuta proprio i suoi occhi, ha convalidato l’arresto per il 22enne e ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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