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Vogliono eleggere il Capo dello Stato o stanno cercando un nuovo premier?

Non mi rassicurano per niente i segnali che arrivano da questi due primi giorni di elezioni, o meglio trattative (la parola la odio) per eleggere il Capo dello Stato.

Pubblicato il 25 Gennaio, 2022

Non mi rassicurano per niente i segnali che arrivano da questi due primi giorni di elezioni, o meglio trattative (la parola la odio) per eleggere il Capo dello Stato.

Non mi piace soprattutto, Draghi, il suo marketing personale, per così dire, che tanto abbiamo fortemente – e giustamente – criticato di Silvio Berlusconi che mercanteggiava a destra e manca il suo autopromo per il Colle.

Il fatto è che non mi sembra tanto diversa la campagna che sta portando avanti Mario Draghi; incontra i leader dei maggiori partiti – ma se ne sta in disparte – non dice nulla lui ai giornalisti, e poi parla con tutti: Salvini, Letta, Meloni, Conte. E di che parlano, secondo voi, quando si vedono per il caffè? Del freddo polare di questi giorni, di questa Juve che ormai non gioca più come una volta, certo ma, discutono anche delle sue legittime aspirazioni a salire al Colle, del dopo di lui a Palazzo Chigi. O no?

Ma si può fare? Cioè, lui non dovrebbe essere fuori da questa disputa? Le malelingue – sempre ben informate chissà perché – raccontano addirittura di un pactum (definitelo come volete) con Matteo Salvini sul prossimo governo, dopo che il più migliore dei migliori assai, sarà salito al Colle.

Ripeto, ma si può fare per la Costituzione? Per quella tanto osannata divisione dei poteri per la quale mi hanno fracassato gli zebedei da quando ero all’università?

Bene, oltre al teatrino dei nomi di fantasia che continuano a venire fuori dalle schede (spettacolo indecoroso secondo me) perché la faccenda è o dovrebbe essere molto seria, sta accadendo qualcosa che – a mio modo di vedere – puzza, per lo meno quanto il modus operandi di Berlusconi. Certo, lo stile è diverso, non c’è che dire.

Quando ero ragazzo, flerteggiavo (non sono sicuro sia il termine giusto) con il marxismo (passione poi passata come la gioventù d’altra parte) ma oggi, mi è capitato di vedere su Twitter il vecchio simbolo, quello di Enrico Berlinguer, per capirci. L’autore del tweet è Marco Rizzo, attuale Segretario del Partito Comunista, figlio di Armando, operaio Fiat, laureato, giornalista che ama cinema, storia, boxe e tifa Toro (anche lui!) che scrive: “Mai si era visto un Presidente del Consiglio che trattava (da Presidente della Repubblica) per la formazione di un nuovo Governo. Mai l’alta finanza e le multinazionali avevano scelto così espressamente un loro esponente a comandare il nostro Paese. NO DRAGHI AL QUIRINALE”. Vuoi vedere che gli chiamo per un caffè, così ci ricordiamo dei vecchi tempi?

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