Whirlpool, al tavolo decisivo i ministri neanche si presentano: incontro rinviato

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Whirlpool Napoli, i ministri Giorgetti ed Orlando neanche si presentano al tavolo di confronto: tutto rimandato a domani. I sindacati: “Noi non accettiamo i licenziamenti in bianco”.

Roma – Non sono bastate le numerose richieste, arrivate in questi giorni da tutta la città di Napoli, per chiedere maggior attenzione al Governo verso la vertenza che pende, oramai da quasi tre anni, sui 340 operai dello stabilimento di via Argine.

Nella giornata di oggi, infatti, all’incontro decisivo sul destino del sito di Napoli i ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico) ed Andrea Orlando (Lavoro) neanche si sono presentati al tavolo del Mise, dando un ulteriore “mano” alla multinazionale che preme – da tempo – per far partire le pratiche di licenziamento collettivo già dalla giornata di domani.

A rappresentare il governo nazionale, al tavolo partito con circa tre ore di ritardo dispetto alla tabella di marcia, c’erano la Vice Ministra Alessandra Todde (che segue la vertenza dall’epoca del governo giallo-rosso), il coordinatore dei tavoli di crisi Annibaletti e il dottor Romolo De Camillis in rappresentanza del Ministero del Lavoro, con la partecipazione di Invitalia, che da circa due anni cerca nuovi acquirenti per la reindustrializzazione del sito napoletano.

Tutto rinviato difatti, proprio a domani, per un nuovo incontro al dicastero dello Sviluppo Economico tra la multinazionale statunitense e le istituzioni italiane, previsto per le ore 9.

Un incontro a cui le parti sociali hanno chiesto – nuovamente – la presenza dei due ministri direttamente interessati alla vicenda per “passare dalle promesse ai fatti”.

“Noi non accettiamo i licenziamenti in bianco – scrivono in un comunicato congiunto Fim, Fiom, Uilm -. È tempo di assumere serietà ed è necessario un confronto che riguardi il piano industriale. Se anche chiudessero i cancelli dello stabilimento di via Argine, dovrebbero fare i conti con il sindacato in tutto il resto del mondo Whirlpool in Italia. La multinazionale continua ad avere un atteggiamento di arroganza nei confronti non solo dei lavoratori ma anche del governo”.

Mentre il Consorzio, che “si è impegnato a costituirsi – si legge nel comunicato –  e a presentare il piano industriale entro il 15 dicembre” non potrà riassorbire i lavoratori della Whirlpool se la stessa multinazionale, prima di tale data, farà partire gli esoneri.

Il governo – precisano le sigle sindacali –  ha chiesto ulteriore tempo con la proroga della procedura di licenziamento. Abbiamo l’esigenza di conoscere il piano industriale per dare concretezza ai lavoratori rispetto al progetto di reindustrializzazione per la costituzione di un hub per la mobilità sostenibile”.

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Alessio Liberini

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