Duvan Zapata, attaccante dell’Atalanta, ha vissuto un episodio davvero spiacevole alla Fideuram, private banking di piazza Matteotti a Bergamo, dove si era recato per alcune faccende personali.
Gli uomini della security però, nonostante i 66 goal che l’attaccante ha messo a segno con la maglia dell’Atalanta, non l’hanno riconosciuto e quindi gli hanno impedito l’ingresso.
Zapata si era recato alla banca indossando una felpa con cappuccio, tuta e sneakers, probabilmente per non dare nell’occhio, e forse l’abbigliamento troppo sportivo e informale ha insospettito i vigilantes che hanno bloccato il calciatore: “Dove pensa di andare? Questo non è posto per lei, vada da un’altra parte”.
Il colombiano, incredulo, ha risposto: “Sono Zapata, fatemi entrare”, ma i due vigilantes, evidentemente poco appassionati di calcio, hanno ribadito: “Zapata chi? Vada via!”.
La situazione, come racconta Il Corriere di Bergamo, stava per surriscaldarsi fino a quando il giocatore è stato riconosciuto e ha potuto svolgere normalmente le sue operazioni bancarie.
Il responsabile della banca Fideuram, Marco Beri, chiaramente imbarazzato per l’accaduto ha porto le scuse all’attaccante colombiano spiegando: “Zapata è un nostro cliente, ma banca e security sono due cose diverse. Quest’ultima garantisce un servizio di vigilanza in pianta stabile, sia mattina che pomeriggio, in un interspazio tra l’ingresso e la strada.
Quanto alla nostra operatività generalmente ogni cliente ha un suo personale consulente finanziario con cui si interfaccia su appuntamento”.
Nonostante lo spiacevole equivoco, a Zapata è andata bene se la sua vicenda viene paragonata a quella di Bakayoko, giocatore del Milan fermato dalla polizia e minacciato con una pistola lo scorso luglio perché scambiato per un membro di una gang criminale trap.
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