1000 mascherine speciali donate ai bambini del Meyer

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1000 mascherine speciali, con i personaggi immaginari più amati dai bambini, sono state donate all’Azienda opedaliero universitaria Meyer, per rendere più gioiosa la convalescenza dei piccoli pazienti, ricoverati nella struttura fiorentina.

«E’ un altro grande esempio di generosità e sensibilità del nostro territorio verso le persone più fragili e che ogni giorno lottano contro la sofferenza inflitta dalla malattia. In questo caso, la donazione è stata messa al servizio dei più piccoli, di quei bambini che, nonostante la degenza, potranno distrarsi un po’, giocando con i loro beniamini, protagonisti di tante avventure straordinarie, che alimentano la loro fantasia e immaginazione».

A dirlo l’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, nel ringraziare l’imprenditore Massimiliano Parri, titolare di Stamperia fiorentina, nota azienda del distretto tessile pratese, e l’illustratore fumettista Niccolò Storai, per avere messo al servizio dei piccoli degenti del Meyer la loro professionalità e competenza, in modo del tutto altruistico.

«Il felice incontro di queste due realtà pratesi hanno reso possibile un progetto di solidarietà, che fa onore al buon cuore dei cittadini toscani – aggiunge la consigliera regionale, Ilaria Bugetti – Questa iniziativa, dedicata ai bambini,testimonia quanto la collaborazione tra i professionisti e gli imprenditori del territorio pratese continui, lasciando un segno indelebile anche per il futuro. Le mascherine possono essere utili non solo per difendersi dal Covid, ma anche da altre infezioni. Ben vengano iniziative come queste, dunque, capaci di strappare un sorriso e stimolare la fantasia dei bambini, che devono affrontare cure impegnative. Anche con un gesto come questo si può essere di aiuto ed esprimere tutto il proprio apprezzamento per il lavoro straordinario, svolto quotidianamente dagli operatori sanitari».

«E’ un progetto a cui teniamo molto – prosegue l’imprenditore Parri – la sofferenza dei bambini ci spezza il cuore e se possiamo essere in qualche modo di aiuto, ci fa davvero molto piacere. La nostra azienda è nel settore tessile dal 1962. In seguito all’emergenza Covid abbiamo riconvertito la produzione, realizzando dispositivi sanitari protettivi. Abbiamo già effettuato altre donazioni. Questa volta, grazie all’incontro con Niccolò, ci siamo spinti oltre. Abbiamo così studiato qualcosa che fosse più innovativo e adatto ai bambini».

«Ho accettato immediatamente, perché ritengo che si debba restituire qualcosa agli altri, soprattutto se si ha la fortuna di fare il mestiere che piace – conclude Storai – credo che ciascuno di noi debba aiutare, per quello che può, la ricerca e strutture come il Meyer. Più siamo, più importanti saranno i risultati, che potremo realizzare».

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Redazione Firenze

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