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Tutele Covid professionisti: il governo dice no. Anc Ragusa (commercialisti): “Deplorevole marcia indietro”

Pubblicato il 30 Aprile, 2021

“Quando la politica si smentisce da sola. Registriamo un’assurda quanto deplorevole marcia indietro sulla tutela della salute dei professionisti in tempo di pandemia da Covid-19”. E’ l’amaro commento che arriva dal presidente di Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino, dopo avere appreso la volontà del Governo di cassare dal Dl Sostegni, che si trova all’esame del Senato, gli emendamenti riguardanti la sospensione degli adempimenti per i professionisti che si ammalano di Covid.

La necessità di tutelare la salute dei professionisti nel momento di emergenza che il Paese sta attraversando era stata condivisa da tutte le forze politiche e aveva permesso la presentazione di un emendamento bipartisan che faceva ben sperare sulla possibilità di vedere l’approvazione di una norma di civiltà, invocata e attesa dai professionisti. “Non più tardi di quindici giorni fa, nel contesto di un convegno organizzato da Anc nazionale, presenti vari esponenti di forze politiche – sottolinea Paolino – tutti si erano espressi trasversalmente e unanimemente a favore del sostegno all’emendamento ritenendolo un atto dovuto da parte di un Paese civile. Prendiamo atto, quindi, che in 15 giorni siamo ritornati ad essere un Paese incivile visto che sono stati nuovamente compiuti dei passi indietro su quello che tutti consideravamo cosa fatta.”

“È vero che siamo abituati, come professionisti, a subire e a dover rimediare ad errori ed omissioni dei vari legislatori schizofrenici che a turno si cimentano a farne di grosse – continua il Presidente di Anc Ragusa – ma certamente non siamo pronti a dovere ancora una volta combattere per fare valere il nostro diritto alla salute per quanto concerne le nostre attività professionali. Insomma, il professionista non si può ammalare, non si può curare, non si può contagiare perché deve adempiere alle scadenze tributarie e fiscali per i propri clienti altrimenti sanzionati per omessi o ritardati versamenti. Anc chiede al Governo di tornare sui suoi passi, visto che una norma che intende sancire il diritto alla salute di tanti cittadini nell’attuale stato di emergenza è da considerare irrinunciabile da parte di tutti.”

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