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“Università bandita”, 45 a giudizio: a processo anche ex procuratore D’Agata, ex sindaco Bianco ed ex assessore Licandro

Il Gup Simona Ragazzi ha rinviato a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, 45 persone nell’ambito dello stralcio dell’inchiesta “Università bandita”

Pubblicato il 13 Ottobre, 2021

Il Gup Simona Ragazzi ha rinviato a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, 45 persone nell’ambito dello stralcio dell’inchiesta “Università bandita” della Procura etnea sui presunti concorsi pilotati all’ateneo catanese. Al processo saranno chiamati docenti etnei e di diverse facoltà italiane ma anche l’ex procuratore Vincenzo D’Agata, la figlia docente universitaria, l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro.

La prima udienza è stata fissata per il prossimo 15 giugno 2022, ricordiamo che il procedimento è stato coordinato dal Procuratore Carmelo Zuccaro su indagini della Digos della Questura, dall’aggiunto Agata Santonocito e dai sostituti Marco Bisogni, Agata Vinciguerra e Santo Distefano.

Lo scorso 22 settembre il Gup Marina Rizza, aveva rinviato a giudizio gli ex rettori Francesco Basile e Giacomo Pignataro e altri sette docenti imputati nel filone principale dell’inchiesta. Contestati a questi ultimi i reati – a vario titolo – abuso d’ufficio, falso e per due imputati, Basile e Filippo Drago, anche la corruzione per atti contrari ai propri doveri.

Come si ricorderà il Gup Marina Rizza aveva disposto il non luogo a procedere per il reato di associazione per delinquere e derubricato in abuso d’ufficio la turbata libertà di scelta del contraente.

La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 10 maggio davanti alla Terza sezione penale del Tribunale. Sempre lo scorso 22 settembre, il Gup Marina Rizza aveva assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professor Giancarlo Magnano di San Lio, che ha usufruito del rito abbreviato e lo ha condannato a un anno e due mesi per abuso d’ufficio, con la sospensione della pena.

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