Quirinale, Il Popolo Viola scende in piazza, Gianfranco Mascia e Adele Palazzo lanciano “Il Quirinale non è un Bunga Bunga”

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Il Popolo Viola scende in piazza, l’appuntamento è per il 4 gennaio, per dire no a Silvio Berlusconi al Quirinale: siete tutti invitati. A nove anni dalla mobilitazione per la decadenza del Cavaliere da senatore, il Popolo Viola scende di nuovo in piazza “perché fa venire i brividi” anche solo pensare alla candidatura” di Berlusconi alla presidenza della Repubblica.

Il Quirinale non è un Bunga Bunga“, questo il titolo del presidio convocato per martedì alle 17 in piazza Santi Apostoli, a Roma, dove sono attese un centinaio di persone, in presenza (sempre nel rispetto delle norme anti-covid) ma, molte di più, nelle previsioni degli organizzatori, sulla diretta della pagina Facebook del Popolo Viola.
L’appuntamento è stato annunciato con una conferenza stampa on line, (diretta https://www.facebook.com/popviola/videos/505866130708775/ oggi 2 gennaio) da Gianfranco Mascia e da Adele Palazzo.

“Sembra di partecipare al film Good Bye Lenin, ma al contrario – dice Mascia – ci siamo addormentati e risvegliati, e ci ritroviamo nell’era Berlusconi. Siamo costretti dalle circostanze a mobilitarci”.
“I partiti sono ripiegati su loro stessi. C’è un blackout dettato dal momento: che la politica venga allo scoperto. – ha spiegato Adele Palazzo – Il punto è proprio questo, rivolgiamoci al mondo d’oggi: c’è poco sostegno per le donne; i ruoli di lavoratrice e mamma rendono inaccessibili i tempi della politica. Sergio Mattarella nel discorso di fine anno lo ha affermato: fare un figlio è un privilegio”.

“Ho detto provocatoriamente che sarei partito per l’Oceania se il Cavaliere fosse arrivato al Quirinale: in verità, nessuno di noi fuggirebbe – aggiunge Mascia – anzi, con l’apparire del nome di Berlusconi sulle schede che Fico leggerà saremo pronti a mobilitarci in maniera forte, non più solo con un presidio”.
“Berlusconi al Quirinale inadeguato perché è pregiudicato, perché ha messo assieme innumerevoli conflitti di interesse, ha avuto relazioni compromettenti con Putin” ricorda ancora Gianfranco Mascia.

E Adele Palazzo parla invece di ritrovare spazi per la democrazia partecipativa: “Negli ultimi due anni si sono assottigliati gli spazi di democrazia partecipativa, vogliamo dare un segnale di coinvolgimento: ricominciamo a parlare, confrontarci, ricostruire legami di comunità. Quello che stiamo costruendo è un presidio alla libertà di pensiero.

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Isabella Lopardi

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