Al via la riforma del fisco (Lega assente): sul Governo nuvole, ma non pioggia

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La riforma del fisco è stata varata, senza che fosse presente la Lega al Consiglio dei Ministri. Draghi lo ha affermato: si tratta di “un gesto serio”. Il presidente del Consiglio, comunque, è andato avanti. Ha avuto l’ok la delega fiscale, che contiene anche la “riformulazione” del Catasto. E’ appunto un disegno di legge delega, i dettagli verranno: per riempire “la scatola” sono necessari 18 mesi dall’entrata in vigore della legge, dopo l’approvazione della Camera e del Senato, per l’emanazione dei decreti attuativi del Governo.

L’Esecutivo sarà chiamato in seguito a esprimersi su altri punti nevralgici per i leghisti: si attendono la legge sulla concorrenza e la legge di Bilancio. Si parla dello stop a Quota 100 (e della relativa uscita anticipata dal mondo del lavoro), che scade a fine anno. La crisi? Nonostante tutto, è remota.
Matteo Salvini il giorno prima aveva dichiarato: “guai a chi usa il voto per abbattare Draghi”. Siamo all’indomani dai risultati delle elezioni amministrative: il leader leghista prima ha ammesso la sconfitta, poi ha fatto notare che ha 69 sindaci in più. Ma le precedenti elezioni amministrative si sono tenute nel 2016: due anni dopo il Carroccio ha ottenuto il 18% alle politiche, nel 2019 il 34% alle europee. Come dice l’autore del più famoso romanzo storico italiano, ci si muove “a corserelle e fermatine”. Per la Lega, ora c’è anche il sorpasso di Fratelli d’Italia. La parabola discendente del partito salviniano è incominciata qualche mese dopo l’aver messo in crisi il Governo Conte I.

La decisione di non far partecipare i ministri della Lega al Consiglio dei ministri (sembra un gioco di parole) è la prima reazione post voto. Salvini ha detto che il premier avrebbe fornito i testi del provvedimento all’ultimo momento, ribadendo la contrarietà a qualunque aumento delle tasse. Draghi ha risposto tramite i media: su quei testi si discuteva da settimane, non ci sarà alcun incremento delle imposte, “Salvini spiegherà”.

Come spiegherebbe, Salvini, una crisi dell’attuale Governo e le conseguenze che potrebbe provocare? Non lo sappiamo. Il Nord, che sostiene il Carroccio, non vorrebbe una crisi, in piena ripresa economica e con i miliardi del Pnrr da mettere a terra. A questo proposito, l’Ue erogherà i fondi step by step, con riferimento alla tabella di marcia degli impegni assunti dall’Italia. A Lubiana, il premier italiano ha parlato chiaro: “Il calendario del governo è quello negoziato con la Ue, non quello dettato dagli appuntamenti elettorali”. Andiamo avanti.

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Isabella Lopardi

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